COME COMBATTERE LE RUGHE
Combattere le rughe e fermare i segni del tempo è una delle sfide quotidiane dei tempi moderni, in cui sia uomini che donne si vedono impegnati con più o meno costanza e determinazione. Nella società dell’immagine, il mito dell’eterna giovinezza è diventato uno dei più forti e perseguiti. Essere belli, curati ed avere un aspetto fresco e rilassato anche a 50 anni è ormai una questione di stile. Un must cui la stragrande maggioranza delle persone, indipendentemente dalla professione e dall’estrazione sociale, tende ad allinearsi.
RIGENERAZIONE DELLE CELLULE
Creme, sieri, ossigenoterapia, radiofrequenza, botox. Le soluzioni per attenuare ed eliminare le rughe sono molte, più o meno efficaci ed invasive. La ricerca scientifica però non si ferma ai risultati fino ad oggi ottenuti. E continua nella sperimentazione di nuove tecniche e nuove formule utili allo scopo, che abbiano ovviamente meno effetti collaterali possibili. Una di queste è la rigenerazione delle cellule di grasso, capaci di mantenere la pelle giovane.
LO STUDIO DELL’UNIVERSITA’ DELLA PENNSYLVANIA
Un recente studio condotto dal Professor George Cotsarelis, dell’Università della Pennsylvania, ha spostato il focus sulla rigenerazione delle cellule adipose che si trovano naturalmente nella pelle. Ma che vengono perse a seguito dell’invecchiamento e di ferite. Le rughe permanenti sono dei solchi, paragonabili appunto a delle cicatrici, per questo possono essere trattati allo stesso modo. Con la rigenerazione degli adipociti.
Gli studi di laboratorio hanno altresì dimostrato come i follicoli piliferi racchiudono la chiave per la guarigione della pelle lasciandola priva di cicatrici, grazie al rilascio di una particolare molecola di segnalazione chiamata proteina morfogenetica (BMP).
COME LE BMP POTREBBERO CURARE LE RUGHE
Le BMP sarebbero in grado di istruire le cellule che formano cicatrici durante il processo di guarigione delle ferite, i miofibroblasti, a trasformarsi in adipociti.
Il professor George Cotsarelis ha infatti dichiarato che la sua equipe sarebbe in grado di manipolare la guarigione della ferita in modo che conduca alla rigenerazione della pelle, piuttosto che alla formazione di cicatrici. Tale metodo, oltre che per guarire le lesioni della cute, può dunque essere esteso al trattamento delle rughe, come ha spiegato lo stesso ricercatore: “I nostri risultati possono potenzialmente muoversi verso una nuova strategia per rigenerare gli adipociti nella pelle rugosa, che porterebbe dunque alla formulazione di nuovi ed unici trattamenti anti-invecchiamento di sicura efficacia”.