Cucinare rilassa e aiuta a tenere alto il morale. E’ quanto sostiene una ricerca della Otago University neozelandese che ha studiato l’effetto di alcune attività sullo stato d’animo e sull’umore. In base ai risultati ottenuti esisterebbe un nesso diretto tra lo svolgimento di tali attività ed un aumento della sensazione di benessere. Ci sono tantissimi modi per rilassarsi e distendere i nervi. C’è chi corre, chi guida, chi guarda il suo film preferito. Ma alcune attività sembrano avere un effetto particolarmente benefico. O per lo meno è quello che sostiene la ricerca pubblicata su The Journal of Positive Psychology. La cucina, basata sulla stimolazione della creatività, è proprio una di queste.
La ricerca della Otagu University
I ricercatori del team neozelandese hanno scelto di concentrarsi sull’effetto delle attività creative sull’umore. Tale scelta è stata dettata dal desiderio di invertire il presupposto su cui si basano altri studi dedicati allo stesso argomento. Più volte, infatti, si è cercato di dimostrare come lo stato d’animo favorisca o ostacoli la creatività. Ma non altrettanto frequentemente è stata analizzata la circostanza contraria. Gli studiosi della Otago University hanno cercato di dimostrare come, invece, viceversa, la creatività stimoli il buon umore. Ebbene, i risultati sono stati positivi perché pare sia stato individuato un nesso di causalità.
Lo studio si è svolto analizzando le preferenze di un campione di 658 studenti di età compresa tra i 17 e 25 anni di cui il 70% donne. Ad ogni partecipante è stato chiesto di annotare per 13 giorni le attività svolte e i propri stati d’animo. Dall’analisi degli appunti è emerso che ogni qualvolta i soggetti si dedicavano ad un’attività creativa, il giorno successivo si sentivano più allegri, sereni ed energici. Tra le attività di nominate più frequentemente si contano la pittura, il lavoro a maglia, il disegno, la musica. Ed anche, appunto, la cucina.
Cucinare nutre lo spirito
Il motivo per cui cucinare fa sentire meglio è di duplice natura. L’umore, infatti, trae beneficio innanzitutto dall’atto stesso del cucinare che mette in moto la creatività. Una volta assaggiate le portate preparate, poi, l’animo è gratificato anche dalla soddisfazione di toccare con mano il frutto del proprio impegno. Senza contare che, come è noto, mangiare qualcosa di buono aiuta a sentirsi bene. Proprio su questi principi si basa, ad esempio, l’idea di Depressed Cake Shop. Questa catena di pasticcerie, infatti, permette a chi si sente giù di creare da sé la propria torta. Non c’è, dunque, da meravigliarsi se negli ultimi anni si è cominciato a sentir parlare persino di terapisti culinari.