Gli abiti delle donne in carriera al cinema raccontano come poche altre cose l’evoluzione della moda femminile sul grande schermo. Non solo della moda, ma anche della figura della donna in rapporto alla società.
È innegabile che, quando si pensa al prototipo della donna in carriera, l’immagine che viene in mente sia quella della business woman americana. La tipica donna d’affari vestita in un elegante tailleur, impegnata a sorseggiare un bicchierone di caffè mentre passeggia sui tacchi alti tra i grattacieli di Manhattan. Oppure seduta dietro una scrivania a impartire ordini o fare una lavata di capa agli assistenti incapaci. Ma sempre impeccabile nella mise.
L’evoluzione della moda: gli abiti delle donne in carriera al cinema.
Eppure, l’immagine della donna in carriera si è evoluta con i costumi. Ad esempio, è ben difficile paragonare il tailleur di Rosalind Russell, giornalista rampante ne La signora del venerdì (1940) di Howard Hawks, con il look casual di Anne Hathaway, capo di una startup newyorchese ne Lo stagista inaspettato (2015). Due estremi, è chiaro.
In mezzo c’è tutta la storia della moda femminile, dalla Diane Keaton di Baby Boom alla Kim Cattrall rosa shocking di Sex and the City (la sexy Samantha Jones non si è mai fatta mancare nulla). Dalla produttrice TV Faye Dunaway in Quinto potere alla finanziera Sarah Jessica Parker in Ma come fa a far tutto? (titolo che la dice lunghissima). Passando per le pubblicitarie Jennifer Aniston e Helen Hunt in Romantici equivoci e What Women Want, rispettivamente.
Diamo uno sguardo, dunque, a come sono cambiati gli abiti delle donne in carriera al cinema.