L’albero è di nuovo in soffitta, le luci si spengono e la routine ha preso il via. Natale si è concluso lasciando un pizzico di amarezza e Gennaio si manifesta come il mese più triste dell’anno. Non è solo una questione meteorologica. Il freddo e il gelo potrebbero essere visti anche positivamente. Il punto è che in questo mese si comincia a scaricare la tensione di tutta quella forzata felicità dimostrata con parenti e amici.
In linea di massima o si è felici o non lo si è. Ma il Natale sembra costringere parecchie persone a manifestare una gioia che in realtà non si prova. Se a questo si aggiunge il conto prosciugato da regali e conseguenti saldi, Gennaio non è proprio sul podio dei mesi più allegri.
Blue Monday e post Natale: come affrontare Gennaio, il mese più triste dell’anno
Nel Regno Unito è diventata un’autentica ufficialità da calendario. Il terzo lunedì di Gennaio, chiamato Blue Monday, è il giorno più triste dell’anno. È una ricorrenza inventata dal professor Cliff Arnall, tutor presso la Cardiff University, dopo una lunga equazione tra otto variabili fra cui viaggi, ritardi, tempo dedicato a sé stessi o a dormire.
Oltre a questa “credenza” inglese, il mese corrente è ricco di impegni e appuntamenti che il nuovo anno obbliga a prendere. L’inizio di una dieta dimagrante, i buoni propositi per non commettere errori passati. Ma anche un rinnovato impegno nel lavoro o le scadenze economiche da rispettare. Tutti questi fattori possono causare depressione. Ma un rimedio potrebbe esserci. Si tratta di un’auto-terapia studiata nel 2011 da Edward Watkins dell’Università di Exeter, in UK.
L’idea nasce dalla constatazione che le persone che soffrono di depressione hanno una tendenza al “pensiero astratto” e al negativismo più o meno totale. Può bastare anche un solo fatto, apparentemente insignificante, per far credere a chi è depresso di essere completamente inutile per il mondo intero. La CNT, ovvero la formazione alla concretezza, è adatta a chi soffre di questi problemi. Il suo scopo è quello di modificare lo stile di pensiero, diventando più pratici possibile.
La formazione alla concretezza: lo studio
Lo studio ha coinvolto 121 volontari che soffrivano di depressione. I pazienti sono stati suddivisi a caso in tre gruppi. Il primo gruppo ha seguito il solito trattamento di routine del proprio medico più la CNT. Altri, oltre alla terapia abituale, hanno seguito training di rilassamento. Mentre l’ultimo gruppo non ha cambiato la terapia seguita prima dell’esperimento.
Le persone che hanno ottenuto maggiori benefici erano quelle che avevano aderito al corso di CNT. Essi presentavano meno ansia e depressione dopo soli due mesi di trattamento. Quelli che invece hanno continuato il trattamento di routine erano sempre più depressi. Hanno tuttavia mostrato dei risultati positivi anche coloro che avevano seguito il training di rilassamento. Tuttavia, sembra che con il training di rilassamento i benefici erano più legati all’ansia che non alla riduzione dei pensieri negativi, come invece avveniva con CNT. Il trattamento è un vero e proprio training alla concretezza, un percorso di due mesi mirato all’insegnamento ad essere più specifici quando si riflette su un problema.