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Diventare vegetariani per inquinare meno

Cosa succederebbe a livello di inquinamento globale se tutto il mondo smettesse di mangiare carne?

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Marco Springmann è un ricercatore dell’Università di Oxford. I suoi studi ruotano intorno ai temi ambientali e in particolare al legame tra produzione di cibo ed ecosistema. Il ricercatore ha pubblicato un articolo tra le pagine online della rivista scientifica A Conversation, a tema ‘carne e inquinamento’. Ovvero, come diventare vegetariani abbassi l’impronta ecologica delle persone. Ecco che, su scala globale, il mondo intero trarrebbe giovamento se la scelta di diventare vegetariani venisse abbracciata da tutti.

Diventare vegetariani per avere un minore impatto ambientale

Verdure

Il ricercatore parte da un semplice presupposto. La produzione di carne ha dei costi in termini di risorse e di inquinamento. Ogni persona che smette di mangiarla, o perlomeno ne riduce drasticamente il consumo, abbassa la richiesta di produzione. E di conseguenza, nel suo piccolo può affermare di inquinare meno di chi la carne la mangia su base regolare. Ma l’impatto di una persona sola è ininfluente su scala globale. Al contrario, se a diventare vegetariani fossero tutti gli esseri umani, le conseguenze ambientali sarebbero enormi.

Per comprendere quali cambiamenti si verificherebbero, il team di studiosi ha ipotizzato differenti scenari. E preso in considerazione la produzione e l’alimentazione di macro guppi geografici. La ricerca di Springmann e colleghi ha eseguito una serie di calcoli. Innanzitutto, ha stabilito che se tutti si convertissero ad una dieta principalmente vegetale (come da linee guida dell’OMS), entro il 2050 si ridurrebbe la mortalità globale del 6-10%. Non è un mistero infatti che un eccessivo consumo di carni e derivati porti facilmente a condizioni di salute critiche. Il team ha poi calcolato le emissioni di gas serra che provengono in generale dalla produzione di cibo. E in particolare da quelli che derivano dalla produzione della carne. Lo studio ha stimato che diventare vegetariani su scala globale ridurrebbe le emissioni di CO2 dell’industria alimentare di oltre due terzi. Che a loro volta, oltre ad andare a beneficio dell’ambiente, ridurrebbero le malattie legate all’inquinamento.

Un circuito virtuoso insomma, che se coinvolgesse intere popolazioni potrebbe avere effetti tangibili in meno di 40 anni. Una grande popolazione che mangia male (carni da allevamenti intensivi e cibo processato) può influire sul benessere dell’intero pianeta. Per leggere l’intero articolo e tutti i dettagli dello studio cliccate qui.