Il porno online è diventato il canale predominante attraverso cui i giovani conoscono il sesso. Secondo un sondaggio effettuato su 5.000 ragazzi tra i 18 e i 24 anni in India, è risultato che il 92% ha guardato un porno online. A confermare è proprio il sito indiano lovematters.in.
I maggiori consumatori di porno – online e offline – sono prevalentemente di sesso maschile. Tuttavia, è emerso che l’84% di ragazze aveva guardato un porno, rispetto al 97% di maschi.
Secondo lovematters.in in India come nel Regno Unito, il porno è ovunque. Il 28% dei ragazzi coinvolti ha dichiarato di aver inviato o ricevuto un “dick pic”, ossia una foto dei propri genitali. La metà di aver fatto sexting, ovvero di aver inviato o ricevuto messaggi sessualmente espliciti.
Perché accade tutto questo? Perché Internet è il canale principale di informazioni. E nelle ricerche quotidiane c’è anche il sesso. Ed è una ricerca teen soprattutto. Quindi, si potrebbe sostenere che il porno sta diventando la nuova educazione sessuale? Forse.
C’è da dire che in molti Paesi, l’educazione sessuale formale non è prevista. Nelle scuole non è inserita nel piano formativo. Quindi se in casa non si riceve questo tipo di educazione e neanche a scuola, l’unica via è il web.
Purtroppo online non ci sono solo manuali scritti da dottori e sessuologi. C’è di tutto. E in quel tutto anche il porno.
Il sesso è visto ancora come qualcosa di peccaminoso e lascivo. Così, ad esempio in Sierra Leone, è nata una società segreta di donne in cui vengono trasmesse informazioni legate al sesso ai giovani. In Uganda, le zie paterne e materne fanno la stessa cosa ma in chat di gruppi di ragazzi e ragazze.
È evidente che ci sarebbero degli ottimi benefici con una corretta educazione sessuale. La mortalità materna e infantile diminuirebbe. Si eviterebbero gravidanze indesiderate. Le infezioni sessualmente trasmissibili sarebbero ridotte. Principalmente, migliorerebbe la salute sessuale.
Tuttavia, ancora molti governi non sono in grado o non voglio implementare l’educazione sessuale in modo obbligatorio.
Non solo nelle scuole, ma anche in altri contesti sociali. L’assenza di educazione sessuale è direttamente proporzionale all’accesso al porno. Per sopperire a queste lacune governative, alcune organizzazioni internazionali hanno spostato l’educazione sessuale online.
Una di queste è Love Matters, una piattaforma multimediale in cui si parla di amore, sesso, relazione e tutto ciò che riguarda il mondo dei giovani in tutto il mondo. Love Matters è presente in Kenya, India, Egitto, Cina e Messico. In Argentina c’è #ByeTaboo e in Bangladesh MayaApa. Queste piattaforme rappresentano un valido aiuto online. Si mira a fornire educazione sessuale basata sulla praticità. Comprende l’anatomia, la prevenzione de una pianificazione familiare che si impegna ad ascoltare i giovani.
Purtroppo, il web è un luogo gigantesco. Il primato resta al porno. PornHub ad esempio è uno dei più grandi tube porn al mondo. Ha 1,3 miliardi di visite al mese. 650 volte più rispetto ai 2 milioni del sito di educazione sessuale Scarleteen.com. Ci sarebbe una soluzione. Ovvero la collaborazione tra gli educatori sessuali e i promotori del porno.
Se il porno venisse promosso in modo rispettoso, i giovani potrebbero trarne beneficio. Si parla di ipotesi. Niente di certo. È una decisione difficile. Resta l’esigenza però di lavorare con i giovani. Bisogna sviluppare un ambiente digitale sano e reale, senza giudizi, con una corretta educazione sessuale. Perché il sesso è un toccasana.