Le festività natalizie e di fine anno aumentano esponenzialmente la possibilità di vivere il tragico hangover, ovvero i postumi da sbronza. Il proverbiale ‘bicchiere di troppo’ è sempre dietro l’angolo, presi dall’euforia dei brindisi e dei festeggiamenti. Euforia che il mattino dopo si trasforma in risvegli horror: mal di testa (eufemismo), nausea, bocca asciutta, impossibilità di connettere cervello e muscoli. Per non parlare del malumore. Il dopo sbronza è un momento estremamente sgradevole. Ma di cosa si tratta? Perché si sta male? E soprattutto, come si rimedia?
Hangover: perché succede
I sintomi del dopo sbornia sono noti sin dalla notte dei tempi. Pensate che vengono descritti nel testo indiano di medicina ayurvedica Susruta Samhita, di 3000 anni fa (fonte). La parola ‘hangover’, oggi utilizzata anche nella nostra lingua, significa letteralmente ‘strascico’, ed è dagli inizi del ‘900 che la si associa agli ‘strascichi alcolici’. Questi si verificano principalmente per due ragioni (fonte). La prima, è che l’organismo metabolizza una sostanza contenuta nell’alcol, il metanolo, scomponendolo in due tossine: la formaldeide e l’acido formico. Avere queste due tossine che circolano nel sangue in grandi quantità crea il disagio che percepiamo.
L’altra teoria spesso sposata a livello scientifico è che il malessere derivi dalla profonda disidratazione che l’alcol provoca. Quando l’organismo assorbe alcol, diminuisce la produzione un ormone anti-diuretico, quello che solitamente permette al corpo di assorbire l’acqua necessaria. In pratica, in uno stato alcolico espelliamo molti più liquidi di quanto faremmo normalmente. Quindi quella che proviamo il giorno dopo la fatidica sbronza sono gli effetti di una profonda disidratazione.
Come si cura?
Qualcuno lo avverte in modo molto pesante. Qualcun altro più leggero. A volte basta un solo bicchiere in più, altre è la conseguenza di una notte di bevute pesanti. Alcuni studi ritengono che la percezione dell’hangover dipenda da un mix di fattori genetici e ambientali. Alcune persone, ben il 28% dei bevitori abituali, afferma uno studio, non lo provano affatto. I danni dell’alcol agiscono sul loro organismo ugualmente, solo che non se ne pentono amaramente il giorno dopo. Miracolati? Forse.
Fatto sta che non esistono medicine specifiche per curare il dopo sbornia. Gli antidolorifici e gli antinfiammatori possono dare sollievo limitando i sintomi più forti (di solito il mal di testa). Ma esistono anche alimenti che vengono caldamente consigliati. In primis i carboidrati, che innalzano l’indice glicemico (l’alcol abbassa i livelli di zucchero nel sangue). Ricche colazioni a base di carboidrati e proteine sono spesso un toccasana. Pensate che l’usanza del brunch, tipicamente composto di muffin e uova, nasce proprio come ‘cura’ per i dopo sbronza. Quindi colazione abbondante, carboidrati, qualche teoria popolare suggerisce addirittura cibi fritti, proprio per aumentare gli zuccheri in circolo. E naturalmente frutta, frullati, centrifughe, perché innalzare i livelli di minerali e di vitamine antiossidanti è importantissimo per contrastare i radicali liberi – che con l’alcol si sono letteralmente scatenati.
Ma soprattutto, tanta, tantissima acqua. Per prevenire l’hangover, molti suggeriscono di bere almeno mezzo litro di acqua la sera prima di coricarsi. E continuare a berne il giorno dopo, naturalmente. C’è anche chi sostiene che funzionino le bevande gassate come la Coca-Cola, specialmente quando si soffre di nausea. E infine, anzi, qualcuno metterebbe questo consiglio in cima alla lista, c’è qualche azzardato che consiglia di… bere un bicchierino. In questo modo il corpo smette di produrre le tossine sopra citate. Ma si tratta più che altro di un procrastinare, e semplicemente posticipare l’hangover di qualche ora.