‘Bere molta acqua’ è considerato uno dei dogmi della buona salute. Ma c’è chi comincia a dubitare del suo valore assoluto. E non sono solo ‘complottisti’ convinti che dietro la raccomandazione di bere 2 litri al giorno ci sia il marketing delle acque commerciali. Anche alcuni medici lo sostengono. Anzi, sottolineano come esista un pericolo nel bere troppa acqua. Sì, avete letto bene: esiste la possibilità di bere troppa acqua, tanta da nuocere alla salute. Si chiama intossicazione da acqua, ed è più comune di quando si creda, affermano alcuni medici.
Cosa succede a bere troppa acqua?
Il tema è tornato a far discutere dopo un recente caso avvenuto in Inghilterra di cui ha parlato l’Independent. Una signora è stata ricoverata all’ospedale dopo aver trangugiato quasi mezzo litro di acqua ogni mezz’ora per giorni, per combattere un’infezione delle vie urinarie. Ma ad un certo punto ha cominciato ad avvertire sintomi come nausea, capogiri, disorientamento. Tutti sintomi associati all’intossicazione da acqua, che nel peggiori casi porta anche coma e morte. Questo accade perché bevendo smisurate quantità di acqua si elimina gran parte del sodio, che invece è fondamentale per la salute del corpo, specialmente per il cervello. L’intossicazione da acqua si chiama anche iponatriemia, ed è fatale nel 30% dei casi, riporta l’Independent nello stesso articolo.
Senza cadere in allarmismi, la questione è semplice: la moderazione è sempre la giusta via. Quello che occorre veramente è bere abbastanza da compensare i liquidi che si espellono. Ad esempio occorre bere di più quando fa caldo, quando si fa sport, quando patologie o semplicemente l’età impediscono di rimanere correttamente idratati. Ma in situazioni di salute e normalità climatica, è bene bere quando soggiunge il senso della sete. Lo affermano diversi studiosi, tra cui una dottoressa che ha acceso il dibattito sul British Medical Journal alcuni anni fa. Occorre mantenere l’organismo idratato, ma, riporta un articolo sulla rivista online della Fondazione Veronesi, non esiste una soglia specifica da superare, né tantomeno una quantità adeguata uguale per tutti.