Che una donna sia brava a fingere un orgasmo è un dato di fatto. Come è anche ovvio che ci possono essere varie ragioni per farlo. Ma c’è qualcosa che ancora non è stato detto. Perché alla base di una simulazione può esserci un vero e proprio “trauma”. A questa convinzione si è giunti grazie allo studio compiuto da ricercatori canadesi dell’Università Ryerson di Toronto, sotto la guida della dott.ssa Emily Thomas.
A volte alla base di tale finzione c’è il fatto che la donna possa vivere il rapporto sessuale come un fastidio. Come un’esperienza per niente gradita. Di cui liberarsi il prima possibile. Accelerando il presente. E quindi si inscena il piacere, sperando di arrivarci davvero. O, almeno, di farlo raggiungere al proprio partner.
Così spiega la dott.ssa Thomas. “Mentre alcune donne hanno dichiarato di fingere l’orgasmo in maniera positiva, per esempio, come se fosse una piacevole esperienza che intensificasse la propria eccitazione, molte hanno affermato di averlo fatto in occasione di esperienze indesiderate e spiacevoli”.
Per raggiungere tale conclusione, i ricercatori canadesi hanno coinvolto e intervistato 15 donne. Tutte tra i 19 e i 28 anni di età
La caratteristica comune consisteva nell’essere attive, a livello sessuale, per almeno un anno. A selezione avvenuta, queste venivano invitate a comunicare le loro esperienze. Erano state reclutate per parlare di sesso consensuale. Eppure, nonostante ciò, hanno esplicitamente raccontato di aver vissuto un’esperienza sessuale problematica. E’ quindi la “prepotenza” la causa di tutto?
I ricercatori non hanno rilevato nei loro racconti l’utilizzo di termini come stupro o coercizione. Anche se si poteva effettivamente trattare di questo. L’hanno però sottolineato in maniera indiretta. Come quando qualcuna ha parlato di esperienza “brutta”. In conclusione, nella maggioranza dei casi, la finzione dell’orgasmo voleva concludere un rapporto sessuale che aveva causato disagio, ansia o spiacevolezza. Un modo per affrettare. Forse per soffrire di meno. Con il corpo, con la mente. O, chissà, con il cuore.