Nella città di Trento Renzo Piano ha letteralmente plasmato un quartiere, recuperandone il passato industriale ed elevandolo ad uno dei migliori esempi di architettura contemporanea italiana di qualità e sostenibile. Parliamo de Le Albere, complesso residenziale, e del MUSE, il museo di scienze naturali. Ai quali oggi si affianca un nuovo complesso che porta la firma dell’archistar. Renzo Piano ha infatti progettato la sede della nuova Biblioteca Universitaria Centrale di Trento.
Inaugurata la biblioteca universitaria di Renzo Piano
Contemporanea, luminosa, maestosa e allo stesso tempo accogliente ed elegante: la biblioteca sta già riscuotendo i complimenti degli addetti ai lavori. Di particolare importanza, ha sottolineato Renzo Piano all’inaugurazione, è stata la sinergia tra le varie realtà. Committenti, progettisti, lavoratori: la collaborazione tra tutte le figure necessarie alla realizzazione del progetto ha dato eccellenti frutti. Di adeguare a tanto prestigio i servizi dedicati agli utenti, si fa carico Euro&Promos, azienda che collabora con l’Università di Trento dal 2014.
La struttura si sviluppa su 7 piani e può accogliere fino a 400 persone tra studenti e personale. Inaugurata a fine novembre, sarà operativa a partire da metà dicembre. In due anni di lavori è sorto un edificio con facciate e tetto a vetrata, con la capacità per accogliere 340 mila volumi, 430 postazioni studio e 6 mila metri quadrati di spazi lettura. 10 chilometri di scaffali aperti vogliono invitare alla lettura, incoraggiare ad utilizzare i volumi. Mentre i materiali in cui sono stati realizzati i due corpi di fabbrica (collegati da una lobby con vista sulle montagne e Le Albere) delineano i giochi di volumi pieni e vuoti che già caratterizzano il quartiere e il MUSE. Cristallo, pietra, acciaio fuori, legno e bambù dentro. Pieno e vuoto, leggerezza e luminosità.
Ecologia: un punto chiave
L’edificio ha ricevuto la certificazione energetica Leed Gold grazie ad una serie di caratteristiche che lo rendono altamente sostenibile. Tra esse, l’utilizzo di materiali a basso impatto ecologico (bambù in primis). Pannelli fotovoltaici che producono l’energia elettrica necessaria ad alimentarlo. Una stazione di ricarica per i veicoli elettrici. La possibilità di utilizzare docce per chi arriva in bicicletta (per incentivarne l’uso). Un sistema di raccolta dell’acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione delle piante e del giardino adiacente e per i serbatoi dei servizi igienici.