Lavoro e dresscode: un rapporto che ci fa interrogare su quanto l’apparenza conti davvero sul posto di lavoro. Soprattutto nel momento del primo colloquio. Ci si chiede dunque: davvero l’immagine è più importante di un buon CV?
Primo colloquio: quanto è importante il look?
A questa domanda complicata ha dedicato numerosi studi la sociologa francese Jean-François Amadieu. Nel 2002, la studiosa ha pubblicato il libro Le Poids des apparences. Uno studio che indaga il legame tra le caratteristiche fisiche e l’abbigliamento. Nel settembre 2016 è uscito il suo secondo libro sul tema: La Société du paraître : les beaux, les jeunes… et les autres. Intervistata da Le Figaro, la studiosa ha provato a raccontare come è cambiato il mondo in questi quattordici anni. Il giornale online ha poi raccolto molte testimonianze di donne e professioniste sul tema. Secondo il parere della Amadieu: “L’esplosione dei social network – un fenomeno che nessuno poteva prevedere – si è accompagnato ad una quasi sacralizzazione dell’immagine e del fisico”.
I dati
Un fenomeno, quello dell’assoluta importanza dell’aspetto esteriore che sembra colpire più le donne che gli uomini. Nel 2016 un’indagine nazionale francese ha mostrato che l’83% delle persone che cercano un lavoro crede che l’apparenza abbia molta influenza su chi deve assumerle. “A parità di competenze, se una ragazza è carina fa la differenza” dichiara Vincent, redattore di un giornale femminile.
Non bisogna esagerare
Tuttavia, gli esperti consigliano di trovare il giusto equilibrio tra il voler piacere a tutti i costi e il rimanere se stessi. Per Virginie Chanson coach di sviluppo personale a partire dall’immagine: “Alla fine quello che le persone cercano attraverso l’aspetto fisico è piacere agli altri. Però quando vogliamo piacere a tutti entriamo in una spirale infernale”. Insomma, l’aspetto fisico conta, ma solo se le competenze tengono il passo e se non si è dominati dal demone della bellezza fisica.