Quasi un americano su quattro considera le abitudini di viaggio del partner un motivo di rottura. Secondo una ricerca la percentuale esatta è del 23%: questi potrebbero gettare la spugna durante o dopo la vacanza, anche se da tanto tempo programmata. Un’ipotesi che andrebbe seriamente considerata, ancor prima di iniziare a pensare a dove e a quando viaggiare.

Perché una vacanza può davvero rovinare un amore.

I Millennials sono sempre meno indulgenti quando si tratta di abitudini di viaggio. Il 35 per cento di loro ritiene che queste potrebbero provocare la fine di una relazione. Anche la scarsa pianificazione di una vacanza può portare momenti di alta tensione. Una coppia su 12 ha litigato proprio per questo motivo.

Anche il trend positivo dei viaggi all’estero ha una controindicazione. La percentuale di questi viaggiatori internazionali è aumentata del 7,6 per cento tra il 2014 e il 2015. Questo significa che la scelta si fa sempre più complessa, sia a livello di meta principale che di singole attrazioni. Ci vuole molta intesa, e non è facile averla.

La conferma anche dall’indagine di Skyscanner: il 74% delle coppie di viaggiatori non si trova d’accordo sul “dove”. Più di un terzo delle coppie, infatti, sarebbe disposto a discutere fino a far prevalere la propria destinazione preferita. C’è addirittura chi è disposto a mentire sul prezzo del viaggio (15%), chi prenota senza il consenso dell’altro (28%), chi chiama in ballo parenti e amici (14%). E il 2% arriva addirittura a piangere.

E quando si riesce a far pendere l’ago della bilancia dalla propria parte, alla fine arriva il rimpianto. Il 34% delle donne e il 27% degli uomini, infatti, ammette di sentirsi in colpa per aver scelto la meta, mentre il 16% prova rabbia o risentimento. Che ansia questo viaggio. E se l’alternativa giusta, per entrambi, fossero davvero le vacanze separate?