Finalmente ha visto la luce la maxi opera soprannominata ‘Nuvola’, anzi, la Nuvola di Fuksas, al secolo Nuovo Centro Congressi Eur, progettata dallo Studio Fuksas. Inaugurata pochi giorni fa – in diretta RAI – alla presenza della sindaca Virginia Raggi, i suoi predecessori come Francesco Rutelli e Walter Veltroni, e di Matteo Renzi, l’opera ha avuto una gestazione travagliata. Ma oggi, può finalmente essere definita uno dei più importanti e grandi progetti architettonici degli ultimi 50 anni.
La Nuvola di Fuksas nella teca: un nuovo simbolo per Roma
Non lontana dal Centro Congressi dell’Eur, l’opera progettata da Massimiliano Fuksas sarà il nuovo polo congressuale della città Eterna. Si compone di 3 elementi: la Teca, la Nuvola e la Lama. La Teca è il grande involucro in fibra d’acciaio e vetro che custodisce al suo interno la Nuvola. E’ la parte immediatamente visibile dall’esterno, e grazie alle sue vetrate permette di osservare la sinuosa struttura interna. La forma scatolare della Teca esalta infatti la conformazione della Nuvola, che è il vero cuore pulsante dell’opera. Una struttura che a qualcuno rievoca per l’appunto una nuvola (soprannome conferitole dai media), per qualcun altro una sorta di pesce. Questo elemento architettonico si compone di una struttura d’acciaio ed è rivestito di un telo trasparente. Al suo interno, l’auditorium con capienza di 1760 posti a sedere. La Lama è invece l’albergo di 441 stanze adiacente, una struttura indipendente ed autonoma.
E’ indubbio che il Nuovo Centro Congressi dell’Eur sia un elemento architettonico dal grande impatto visivo. Collocata in una zona di Roma già esteticamente particolare come l’Eur, caratterizzato dall’architettura razionalista (ripresa dai volumi della Teca) e dal marmo bianco.
La Nuvola di Fuksas sembra cozzare con l’immaginario urbanistico della città
E difatti sono molti i suoi detrattori. C’è da dire tuttavia che anche la Tour Eiffel a Parigi fu aspramente criticata all’epoca della sua costruzione, e ora è uno dei monumenti più famosi e visitati al mondo. Il simbolo della città.
Breve storia della Nuvola
Salvo apprezzamenti estetici, è sulla spesa che si è affrontata per realizzare questo nuovo polo congressuale che vertono molte polemiche. Sottolineate dalla sindaca Raggi il giorno stesso dell’inaugurazione. La storia della Nuvola di Fuksas risale infatti al lontano 1998, e, per farla brevissima, tra concorsi, gare d’appalto, problemi tecnici, burocratici, cambi di amministrazione, casse comunali svuotate, e chi più ne ha più ne metta, ci sono voluti 18 anni perché vedesse la luce. Circa 9 per la burocrazia, altri 9 per l’edificazione. Ecco che, assieme alla linea della Metro C, la ‘nuvola di Fuksas’ era diventata una leggenda metropolitana, uno di quei ‘pasticci all’italiana’ ahinoi fin troppo noti. E in questi anni i costi della maxi opera sono lievitati fino a raggiungere cifre astronomiche.
Tuttavia oggi la ‘Nuvola di Fuksas’ esiste e risplende tra le nuove componenti architettoniche della Città Eterna. E si prevede porterà introiti che ripagheranno la sua spesa nel giro di pochi anni. In attesa che venga riempita, vissuta, e che la sua funzione sospesa tra ‘Roma e il cielo’ venga messa in moto, la si può ammirare semplicemente passeggiando nelle strade limitrofe dell’Eur.