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Depressione post-partum, anche Adele colpita

La cantante si confessa a Vanity Fair America

Adele cantante
LaPresse

La depressione post-partum può interessare anche le star. E in questo è senza dubbio una malattia davvero democratica e non per questo meno insidiosa. Una cantante molto amata e di successo come Adele ha svelato a Vanity Fair America: “Ho sofferto di depressione post-partum” dichiara al giornale la cantante collezionatrice di hit.

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La depressione post-partum

L’interprete di successi come ‘Hallo’ ha rivelato di aver avuto in passato un rapporto problematico con l’alcol e di aver sofferto di depressione in seguito alla nascita del suo primogenito. Adele è mamma di un bambino di 4 anni, Angelo James, nato dalla relazione con Simon Konecki. Proprio dopo la nascita del piccolo, Adele ha dovuto fare i conti con la depressione post-partum. “Mi ha spaventata molto. Non ho preso antidepressivi, – spiega – ma non ne ho nemmeno parlato con nessuno. Il mio fidanzato mi ha consigliato di parlarne con altre donne che avessero vissuto la mia situazione ma io mi sono arrabbiata. Poi in maniera molto naturale mi sono ritrovata a parlare con loro.”

Da neo-mamma Adele ha dovuto affrontare tanti interrogativi: “Mi sentivo ossessionata e inadeguata, come se avessi preso la peggiore decisione della mia vita. Poi ho cominciato ad andare avanti, ma all’inizio è stato molto difficile”. Non è la prima volta che la depressione entra nella vita della star: “Sono predisposta. Posso entrarci e uscirci facilmente. Tutto cominciò con la morte di mio nonno, quando avevo 10 anni”.

Come ne è uscita

Come mamma la cantate confessa che: “Un giorno ho pensato: ‘Mi dedico un pomeriggio qualsiasi per fare quello che voglio senza il mio bambino”. Adele nell’intervista a Vanity Fair rivela un nuovo modo di vivere la maternità. Un’idea che implica quella di trovare del tempo esclusivamente per sé. “Una mia amica mi ha detto ‘Davvero? Non ti senti male?’ le ho risposto ‘Non così male come mi sentirei se non lo facessi’. Altre quattro amiche la pensavano come me, ma erano tutte troppo imbarazzate per parlarne. Tutti credevano che la gente le avrebbe etichettate come cattive madri, ma non è questo il caso. Ti rende una mamma migliore darti del tempo migliore”.