C’era una volta una bella storia d’amore, quella con un diamante. Ebbene sì, da sempre questa preziosa pietra è intesa come un pegno d’amore eterno per il suo significato emozionale.
Tempi duri per i diamanti
Come dimenticare le campagne pubblicitarie lanciate dal gigante sudafricano De Beers, storica azienda che lavora e commercializza diamanti? A rimanere impresse nella mente sono slogan come “Un diamante è per sempre” e ancora “Non sono due mesi di stipendio un prezzo molto basso da pagare per una cosa che dura per sempre”?
A quanto pare però passano gli anni e ci sono miti che tramontano. “I gioielli con diamanti sembrano essere di scarso interesse per i cosiddetti Millennials” – ha rivelato Des Kilalea, analista finanziario di Rbc specializzato in diamanti.
La teoria è stata confermata anche da David Dews. “Attualmente i Millennials danno più importanza alle esperienze come i viaggi piuttosto che agli oggetti materiali. Inoltre, forti del loro buon senso, hanno messo in discussione il fascino dei diamanti” – ha detto a The Indepenent il direttore creativo della Speed Agency.
I diamanti artificiali
Ebbene sì, la sensibilità degli acquirenti sta cambiando. Chi ha visto la pellicola di Leonardo Di Caprio, “Blood Diamond“, ha avuto modo di conoscere quale triste realtà si cela dietro un oggetto di lusso. In molti paesi dell’Africa centrale infatti, ha luogo il contrabbando di diamanti, un’attività illegale che spesso miete molte vittime.
L’alternativa? Le generazioni più giovani puntano sui diamanti artificiali, le cosiddette pietre sintetiche prodotte il laboratorio. Sono belle da vedere in quanto presentano le stesse caratteristiche fisiche e chimiche di quelli naturali, ma sono decisamente più economiche.
La differenza di prezzo è notevole, si parla di un 40% in meno rispetto al prezzo dei diamanti naturali.