Altruismo: una qualità che fa vivere meglio. E che spesso viene ostacolata da comportamenti egoisti. Avete presente quel sentimento fortissimo che porta molti esseri a considerarsi al centro del mondo? Che fa in modo che il benessere e la sua ricerca siano sempre anteposti a qualsiasi apertura verso gli altri? Bene, non durerà per sempre. In una società che è sempre più attenta ai bisogni individuali, arriva una data di cessazione dell’amore eccessivo per se stessi. Una ricerca ha stabilito che la fine dell’egocentrismo ha un’età precisa: circa 40 anni. Secondo l’Università dell’Oregon diventiamo più sensibili ai bisogni degli altri superata la fatidica età.
Lo studio
E nello studio si prova anche a spiegare il perché. La ricerca, pubblicata su il Journal Of Experimental Psychology, rivela che con la maturità venga spontaneo interessarsi ai destini altrui. Una tendenza che comincia in famiglia e poi si estende anche ad altri campi. Prendendo come campione 80 uomini e 80 donne tra i 18 e i 67 anni, gli studiosi hanno osservato l’attivazione di diverse zone del cervello a seconda dell’età. E quelle relative all’altruismo sono state osservate come più attive rispetto all’età avanzata.
Le ragioni
La maggior parte delle persone che hanno partecipato allo studio, hanno affermato che dopo i 45 anni avevano maggiori facilità a donare soldi in beneficenza e a farlo per motivi di semplice altruismo. A seguito di questa scoperta lo studio ha tracciato l’identikit dell’altruista doc. 45 anni, socievole e possibilmente religioso, visto che la professione della fede aumenterebbe naturalmente i livelli di generosità verso il ‘prossimo’.