Quell’intricato nodo chiamato gender gap è composto da molti fili aggrovigliati. Se gli uomini guadagnano in media molto più delle donne, è a causa di diverse ragioni. Tutte facenti parti del grande carrozzone del sessismo. Poca fiducia nelle donne in ruoli importanti, stereotipi di genere, discriminazioni ancorate, più o meno inconsciamente, a canoni estetici. E poi c’è un altro fattore, snocciolato da diversi studi: molte donne sono inibite quando si tratta di farsi riconoscere la giusta retribuzione. Una gran parte delle donne lavoratrici non riesce a chiedere l’aumento di stipendio.
Si fanno avanti le ‘Millennials’
E’ tuttavia vero che alcuni studi suggeriscono che le lavoratrici stanno iniziando finalmente a reclamare ciò che loro spetta. Solo che quando decidono di chiedere l’aumento non vengono prese in considerazione. Un argomento che scardinerebbe la teoria secondo cui sono le donne a non chiedere. Ma piuttosto gli uomini (mediamente ai vertici) a non riconoscere.
In questo panorama tra l’assurdo e il retrogrado, potrebbe arrivare una notizia che dà speranza. Le Millennials, ovvero le ventenni e le trentenni che si interfacciano col mondo del lavoro, sono più propense a negoziare il loro salario. Sino a che il gender gap rispetto ai colleghi viene colmato. Si tratta di dati incrociati raccolti dalla London’s Cass Business School e le università di Warwick e del Wisconsin. Ma aspettiamo a cantar vittoria, perché ancora non sono stati pubblicati su alcuna testata ufficiale. Per ora ne hanno dato notizia alcune testate giornalistiche, fra cui il Guardian. Attendiamo l’ufficializzazione dei dati dello studio prima di brindare. Secondo essi, le giovani lavoratrici chiedono l’aumento di stipendio quasi (e il quasi è d’obbligo) quanto i loro colleghi uomini adulti.
Sarebbe una grande notizia. Quella di una nuova generazione più consapevole dei propri diritti e delle proprie capacità. Che trova le differenze di genere sul luogo di lavoro semplicemente irreali, assurde, retaggio della preistoria. Il fatto che le donne non chiedano aumenti tanto quanto gli uomini non è imputabile a insicurezze personali, affermano moltissimi studi. Piuttosto alla consapevolezza che gli ostacoli sul loro cammino sono molto, molto più numerosi di quelli che incontrano gli uomini. Ecco che si finisce per ‘rinunciare’ a ciò che spetta perché si è già abbastanza impegnate a dribblare stereotipi, sfiducia, a conciliare maternità e lavoro. Ma ogni generazione compie un passo in avanti, e se lo studio venisse confermato, incrociamo le dita, ora sarebbe il ‘turno’ di quella che non si lascia più inibire. E il gender gap lo colma a suon di sacrosante pretese. Anche perché i risultati ci sono, mancano ‘solo’ i diritti.