Dopo aver visto tutto di Venezia sulla terraferma, non si può mancare di scoprire il resto della Laguna. Molte infatti sono le isole da visitare, tra cui quella di San Giorgio Maggiore. Si trova di fronte al Bacino di San Marco, a soli 400 metri di distanza dalla città e a poche decine di metri dall’Isola della Giudecca. Celebre non solo per l’omonima chiesa, fino all’8 gennaio 2017 dedica la mostra autunnale ad un grande personaggio. Si tratta di “Paolo Venini e la sua fornace” l’esposizione de Le Stanze del Vetro che vede protagonista il maestro vetraio del Novecento. Colui che ha contribuito in modo determinante a mantenere in vita questa attività nel corso di quarant’anni.
L’ARTE VETRAIA A VENEZIA
La mostra, attraverso 300 opere, ripercorre le creazioni di Paolo Venini e degli artisti che lo hanno affiancato soprattutto nel corso del secondo dopoguerra. Come lo scultore Napoleone Martinuzzi, gli architetti Tomaso Buzzi e Carlo Scarpa e il designer Fulvio Bianconi. Paolo Venini, interessato sia ai fermenti artistici contemporanei sia alle esigenze del mercato internazionale, ha ideato anche nuove serie di vetri. Spiccano tra queste i vetri Diamante in cristallo, della seconda metà degli anni Trenta. Diversi vetri pensati da Paolo Venini sono nati da una raffinata rilettura in chiave innovativa di alcune tecniche tradizionali muranesi.
VENEZIA: LE MOSTRE IN LAGUNA
Di quella dello zanfirico si possono ammirare molti vasi, tuttora tra i più apprezzati sia da un pubblico di appassionati che dal collezionismo di settore. Merito della la loro vivacità e della straordinaria qualità della loro realizzazione. Meravigliosi esemplari sono gli eleganti zanfirici in vetro lattimo o in versione policroma. Gli elaborati zanfirici a reticello monocromi e talvolta ricchi di colore. I vetri mosaico zanfirico impreziositi dall’articolata trama bianca che risalta sulla parete colorata.
Di grande effetto sono poi i vetri mosaico tessuto multicolore caratterizzati da un’inedita tessitura a fili policromi con tonalità delicate. Dal 1953 vi è stata anche una ripresa della tecnica della murrina che ha portato progressivamente alla nascita di ricercate tipologie di tessuto vitreo, perlopiù opaco, eseguito con suggestivi accostamenti cromatici. La serie di vetri Inicisi è orientata verso delicate monocromie associate a velature od incisioni dovute a lavorazioni a freddo. La variopinta serie di Bottiglie è invece ispirata alle colorate vetrate presentate alla Triennale del 1957.