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Texting, quando lo smartphone uccide l’amore

Scrivere costantemente al vostro partner non sempre è sinonimo di attenzione. A volte, addirittura, potrebbe minare lo stesso rapporto…

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Quando la tecnologia allontana seppur voglia avvicinare. Un uso sconsiderato dello smartphone e del texting potrebbe, infatti, rovinare un amore. A dirlo sono in tanti, tra ricercatori e vittime dello stesso meccanismo.

Problemi che fino a venti anni fa non si potevano neanche immaginare oggi sono all’ordine del giorno. Basti pensare che fino agli anni Novanta possedere un cellulare era un sogno. Ed essere contattati h24 a costo quasi zero sembrava una mera utopia. Giusto gli “squilletti” ci avvicinavano un po’ alle persone. Sospiro. Oggi tutto quello che ci circonda non solo è un must, ma un vero e proprio pericolo. Per l’individualità, per la collettività, per la nostra umanità. Parrebbe, infatti, che gli uomini che inviano o ricevono tanti messaggi testuali tendono ad essere meno soddisfatti all’interno delle loro relazioni.

Alle donne piace tanto mandare i messaggi: secondo loro il rapporto, in questo modo, migliora. Gli uomini, invece, preferirebbero evitarlo…

Spieghiamoci. Un recente studio ha interrogato uomini e donne di età compresa tra i 18 ei 25 anni impegnati in relazioni. Sono stati reclutati in coppie e hanno risposto su domande relative al loro uso della tecnologia e delle reti social. La maggior parte delle persone ha dichiarato di avere scambi multipli di testo con il partner ogni giorno. I partecipanti hanno anche risposto sul loro grado di soddisfazione e sul loro livello di sopportazione. Nonché sulla qualità dell’ascolto e dell’attenzione. Le donne che mandano messaggi ai propri partner hanno vantato un rapporto più stabile. Ma gli uomini, al contrario, erano meno soddisfatti. Molto meno.

Secondo il terapeuta famigliare Lori Schade, questo meccanismo è inteso come un modo per controllare l’altro. Per sentirlo nostro. Il meccanismo del texting diventa ulteriormente spinoso quando argomenti delicati e problematici vengono trattati a distanza. L’invio di questi messaggi, oltre a quelli intesi solo negativamente, dimostrano una qualità bassa del legame, mentre l’invio di messaggi affettuosi fa ben sperare. Evidentemente.

Non esiste però un numero di messaggi che va più o meno mandato, ma una conversazione asincrona e non “de visu” risulta di base problematica e potenzialmente destinata a non finire come dovrebbe.
Non solo i ricercatori consigliano di ridurre al minimo gli argomenti delicati, ma anche lo stesso numero di messaggi. Meglio una telefonata ogni tanto, senza dubbio. E, ancora meglio, avere qualcosa da raccontarsi, in maniera sana e diretta, al termine della vostra giornata. Davanti ad un piatto e ad un bicchiere di vino, ad esempio.