L’odio sui social aumenta, e gli insulti non risparmiano nessuno. Non solo vip e influencer, ma anche sempre più utenti comuni. Le prime vittime risultano essere proprio le donne, in particolar modo quelle che non possono vantare curve mozzafiato. L’insulto corre sul web, in maniera subdola e meschina, attraverso una tastiera e, magari, con un nick falso.
Gli esperti hanno battezzato questo fenomeno ‘Body Shaming’, e avrebbe una portata talmente grande da far parlare di sé in termini davvero allarmistici. Ben una donna su 2 (48%) afferma di essere giudicata per i chili di troppo soprattutto durante l’estate. Questo spingerebbe le ragazze verso un comportamento alimentare scorretto.
Una donna su due viene insultata per il proprio corpo. Questo condiziona l’autostima, provoca stati di ansia e causa uno scoraggiamento.
Una ricerca pubblicata dal The National Center for Biotechnology Information dimostra come un regime alimentare sconsiderato possa essere associato all’autostima. In particolare a quella degli adolescenti. Solo il fatto di intraprendere una qualsiasi dieta aumenta il rischio di disordini alimentari soprattutto nelle adolescenti (32%). Idem nelle ragazze dai 25 ai 32 anni (27%) e nelle donne dai 33 ai 45 anni (21%), mentre tra tutti gli uomini solo l’11% è a rischio.
Ma quali sono gli effetti? Secondo l’indagine promossa da Nutrimente Onlus, condotta su circa 4000 italiani tra uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 55 anni, questo condiziona l’autostima delle persone (45%), che perdono certezze, sicurezze personali e rischiano di cadere in situazioni spiacevoli. I continui attacchi legati al proprio peso corporeo provocano nel breve termine l’aumento degli stati d’ansia (43%).
Un altro effetto è lo scoraggiamento (38%), la perdita di volontà nel raggiungere un obiettivo che può essere il mantenimento di una dieta equilibrata per tornare in forma. Le più sensibili a questo argomenti sono le adolescenti dai 18 ai 21 (32%). Le più giovani soffrono particolarmente i difetti del proprio corpo, soprattutto se evidenziati dai propri coetanei. Al secondo posto troviamo le ragazze dai 25 ai 32 anni (27%). Le donne dai 33 ai 45 anni (21%) invece, soffrono in particolar modo i segni dell’invecchiamento come le rughe in viso o la cellulite. Anche gli uomini non sono indifferenti agli insulti relativi al loro corpo. Ma la percentuale si abbassa considerevolmente e raggiunge appena l’11% totale.
Ma quali sono le parti del corpo che vengono prese maggiormente di mira e che preoccupano le italiane? Al primo posto ci sono le gambe (48%), tallone d’Achille soprattutto delle donne, ma anche per gli uomini. Al secondo posto si posiziona la pancia (45%). Il fondoschiena (41%) si lega inevitabilmente alla dimensione della gamba. Per le ragazze più giovani, i fianchi (35%) rappresentano un altro punto delicato del proprio corpo, mentre per le donne over 40 le braccia (22%)sono un ulteriore punto sensibile.