Ogni persona è una storia, ogni storia provoca un incontro tra mondi diversi, ogni incontro segue sue regole e sue sue dinamiche. In parole povere? Mai generalizzare. L’errore più comune, quando si inizia un percorso di coppia, consiste proprio nell’ascoltare e farsi influenzare da falsi miti, luoghi comuni e stereotipi di ogni tipo.
Ecco, quindi, una selezione di otto credenze da sfatare, dicerie da non ascoltare, errori da evitare.
Mito: Non puoi diventare più attraente di quanto tu non lo sia già
La bellezza non è solo una questione di aspetto. Molto più importante è la fiducia in se stessi e alcuni tratti del carattere. Un uomo con personalità può quindi risultare molto più attraente di un fisico statuario.
Mito: gli uomini cacciatori, le donne prede
Secondo un’indagine solo il 18 % delle donne fa il primo passo per paura di intimorire gli uomini. Ma in un’altra risulta che il 90 % degli uomini affermano di essere contenti di ricevere un invito.
Mito: Scrivere un diario aiuta a superare una rottura
Una pagina piena di drammi e insicurezze spesso non solo non aiuta, ma fa sentire peggio. Non esistono regole, ognuno deve trovare la sua strada.
Mito: Se ti piace qualcuno, devi dirglielo
No, non sempre. Diversi studi suggeriscono che “tirarsela un po’” è il modo migliore per conquistarlo. Uno studio del 2014, infatti, ha provato che agli uomini piacevano di più le donne che si mostravano non coinvolte.
Mito: Le donne sono più romantiche degli uomini
In realtà chi confessa il proprio amore in primis è quasi sempre l’uomo. Inoltre, gli uomini sono più inclini a idealizzare la partner e a credere all’amore a prima vista.
Mito: È meglio far attendere una risposta ad un messaggio
Ogni giorno che fate passare prima di rispondere, la possibilità di un incontro si riduce dello 0,7 %.
Mito: Se litigate vuol dire che è tutto finito
Non per forza occorre lanciarsi piatti e bicchieri, ma spesso il confronto aiuta e migliora il rapporto. E poi c’è sempre la conciliazione.
Mito: Gli opposti si attraggono
Secondo un recente studio riportato da Gizmodo, è esattamente il contrario: si finisce sempre tra le braccia dei simili.