La maggior parte delle persone quando va in una toilette pubblica mette un pezzo di carta igienica sulla tavoletta prima di sedersi. Questo semplice gesto eviterà (o almeno così si crede) che la pelle entri in contatto diretto con i germi presenti sulla tavoletta. Ma è davvero un’azione utile? Assolutamente no, affermano gli esperti.
Toilette a rischio?
Partiamo da un presupposto. Tutti i giorni tocchiamo e addirittura avviciniamo al viso un oggetto che è molto, molto più sporco di un W.C.: il cellulare. Su di esso proliferano germi di ogni genere, dato che non lo puliamo praticamente mai. Al contrario di una toilette pubblica che, salvo situazioni di degrado, viene pulita e disinfettata con una certa frequenza. La professoressa Val Curtis della London School of Hygiene and Tropical Medicine, ha affermato all’Huffington Post UK che mediamente qualsiasi tipo di batterio che si può depositare sulla tavoletta del water avrà vita breve, un’ora al massimo. Qualche agente patogeno può durare un po’ di più, ma, dice la dottoressa, è altamente improbabile che questi causino rischi alla salute pubblica.
Tornando alla questione della carta igienica che ‘fodera’ la tavoletta, ella spiega che “Si tratta di una questione estetica perché le persone sono disgustate all’idea che le loro parti basse entrino in contatto con una superficie dove estranei hanno a loro volta poggiato le loro parti basse”. Insomma, si tratta di una questione psicologica più che igienica. Veniamo quindi al punto: mettere la carta igienica non solo è inutile, ma addirittura dannoso. Se mai ci fosse la possibilità di venire ‘infettati’ da germi altrui non è con questa tecnica che si evita.
Carta igienica, sì o no?
La carta igienica non impedisce ai batteri di raggiungere la nostra pelle, anzi il rotolo lasciato lì nella toilette è probabilmente molto più sporco della tavoletta. Il materiale con cui i sedili dei WC vengono realizzati è scelto appositamente per prevenire la diffusione di batteri. Se analizzassimo un bagno pubblico troveremmo molti, molti batteri sulla carta igienica, sui pavimenti, sulle pareti, sulla maniglia della porta. Ma raramente ci preoccupiamo di non toccarli.
Inoltre, prosegue la professoressa Curtis assieme al collega Sandy Cairncross, i batteri sono spesso innocui. Anche da quelli patogeni è veramente difficile, se non quasi impossibile, prendere malattie solo entrandovi in contatto con la pelle. Per infettarci dovremmo come minimo toccarli con le mani, e poi portare le mani alla bocca. E anche in questo caso, continuano i professori, nella maggior parte dei casi, il sistema immunitario li metterebbe fuori gioco. Potrebbe esserci la remota possibilità per cui un batterio patogeno entri in contatto con un taglio o un’abrasione della pelle. “Ma è più facile che ci cada un aereo in testa” conclude la professoressa Curtis.
L’unica buona norma igienica che riguarda l’uso delle toilette pubbliche è quella di lavarsi le mani dopo averne usufruito.