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Se il porno condiziona la nostra coppia

Secondo Google la rete ci offre ben 260 milioni di siti porno visitati quotidianamente da più di 300 milioni di utenti. Quali i rischi per l’amore?

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Il mondo della pornografia su Internet è uno dei più grandi business al mondo. Si tratta di un settore da 13 miliardi all’anno solo negli Stati Uniti. Nove ragazzi su dieci sono esposti a questo mercato prima del compimento dei 18 anni. E gli uomini hanno il 543% di probabilità in più di usufruirne rispetto alle donne. Entro il 2017, più di un quarto di un miliardo di persone utilizzerà i siti porno mobili in tutto il mondo. E non finisce qui.

Una ricerca del 2011 ha riconosciuto quanto il porno incida sull’inclinazione dei più giovani all’uso della violenza, incitandoli a commettere stupri e aggressioni.

Basta guardare il fenomeno PornHub, il più grande sito pornografico del mondo. I numeri del 2015 parlano di circa 21 miliardi di accessi web gestiti solo sui suoi siti, di oltre 4 miliardi di ore di video erogate ai suoi utenti. Su un totale di quasi 88 miliardi di video online. Si tratterebbe di 12 video all’anno visti da ogni persona sulla faccia della Terra

260 milioni di siti porno visitati ogni giorno…

Secondo Google la rete ci offre ben 260 milioni di siti porno visitati quotidianamente da più di 300 milioni di utenti (75% uomini, 25% donne che sono in costante aumento negli ultimi tre anni). Se prescindiamo dai paesi arabo-musulmani e induisti in cui il genere è proibito, seppur comunque fruito, il porno ci condiziona tutti. Anche in amore.

Ben ventidue studi, tra il 1978 e il 2014, sono stati avviati ed approfonditi in diversi paesi. Tutti, concordi, hanno convenuto sulla stretta correlazione tra il materiale porno e l’aumento della violenza sessuale, sia verbale quanto fisica. In ogni classe di età. Più specificatamente, una ricerca del 2011 ha riconosciuto quanto il porno incida sull’inclinazione dei più giovani all’uso della violenza, incitandoli a commettere stupri e aggressioni. Ma non solo.

Revenge porn…

Ha riscontrato ed evidenziato, inoltre, un basso livello sia di autostima, sia della qualità nella relazione tra le ragazze di partner porno-addicted. E per di più, ha denunciato il “revenge porn”, quale causa dell’aumento di suicidi e di ricatti a sfondo erotico. Questi, cioè i video hard, purtroppo, vengono diffusi sul web per punire o divulgati all’insaputa dell’altro/a.

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