I Millenials, lo dicono i ricercatori, pensano sempre meno al sesso. Ma facciamo un passo indietro. Nella storia. Negli anni Trenta il sesso solo dopo il matrimonio, o così si diceva. Negli anni Cinquanta, solo durante il fidanzamento. Negli anni Settanta tante libertà in più, anche con vari extra, seppur con una morale ancora un po’ bigotta. Negli anni Novanta nessun pregiudizio nei confronti di chi si dimostrava più libertino. E nel 2016? Per la prima volta nella storia contemporanea, a livello di sesso, la libertà cala e il pudore aumenta.
Quelli che sono diventati maggiorenni intorno al 2000, insomma, hanno una vita sessuale qualitativamente e quantitativamente meno vivace rispetto ai loro genitori. Sono tanti i ricercatori e specialisti ad affermarlo, e che stanno cercando di scoprirne le cause.
Quattro, in sintesi, le ragioni principali di questo drastico calo…
La prima ragione è di natura economica. Precaria o senza lavoro, si vive ancora dai genitori, quindi senza possibilità di ospitare qualcuno. E non si può programmare nulla, eccetto qualcosa last moment, circuiti di sicurezza e telecamere permettendo.
La seconda ragione è sessuale, ahimé. Ci stiamo assuefacendo all’industria pornografica. Siamo talmente immersi nel sesso da aver generato vere e proprie dipendenze, nonché abitudini che hanno compromesso i rapporti sessuali reali.
La terza riguarda, invece, la salute. I Millenials temono, sempre di più, l’HIV e le malattie sessualmente trasmissibili. La maggiore consapevolezza sulle modalità di trasmissione di queste potrebbe determinare una riduzione degli approcci più a rischio. Da questo punto di vista, ottima riserva.
La quarta ragione potrebbe essere, infine, proprio sociale. Aver trasformato il nostro mondo in sessocentrico, con nudità che non fanno più scalpore e atti sempre meno definiti osceni, ci avrebbe fatto cambiare prospettiva, rendendoci quasi indifferenti ad esso. E chi vuole fare una scelta controcorrente non è più quello che aziona il corpo, ma chi usa il cervello.