Non solo i lavori manuali. Anche quelli considerati di alta specializzazione possono provocare ansia e stress. E’ questa un’affermazione sostenuta da un maxi studio dell’Università di Harvard, che ha stilato la classifica dei primi 10 impieghi più stressanti. Qui, viene sottolineato quanto la maggior parte degli intervistati è preoccupata per la propria salute mentale e fisica.
In testa, ecco i commessi, al secondo posto, gli operai. La medaglia di bronzo, con grande stupore, è toccata ai medici. Sorprende nell’amara graduatoria, il posto occupato dalla categoria degli insegnanti, che segue i magazzinieri e camerieri. Quale può essere il motivo di tale graduatoria?
L’avanzamento di carriera senza dubbio. I colletti bianchi, infatti, sentono forte tale aspirazione e, propendono a macinare straordinari anche oltre le 50 ore settimanali. Questo è il caso soprattutto dei dottori. Per i docenti, invece, risultano gravosi i tanti impegni extrascolastici. Conseguenza scontata, i nervi sono a fior di pelle e neanche gli stipendi generosi riescono a compensare.
A rischio ansia i militari e vigili del fuoco, poliziotti e piloti di linea. O forse gli operai e i medici, gli insegnanti e i camerieri?
Una classifica diversa viene presentata da CareerCast.com, sito americano di ricerca del lavoro. Tra i dieci lavori più stressanti del 2016 sono i militari ad occupare il primo posto e sono seguiti dai vigili del fuoco, dai piloti di linea, e dai poliziotti; dal quinto al settimo posto si incontrano i coordinatori di eventi, gli esperti di pubbliche relazioni e i dirigenti d’azienda. Negli ultimi tre posti si classificano i conduttori, i giornalisti con in coda, i tassisti.
Undici sono i fattori presi in considerazione quali cause determinanti il livello di stress: in primo luogo si è pensato al numero di viaggi, poi alle scadenze e alla pressione dell’opinione pubblica, quindi alla competitività, agli sforzi fisici e alle condizioni ambientali, ancora ai pericoli, ai rischi per la propria vita o per quella di altri e, per concludere, ad incontri e interazione con clienti e/o pubblico e alla possibilità di crescita professionale.
In cima alla top ten, quindi, si piazzano, insieme ai militari, anche le altre forze dell’ordine, agenti di polizia e vigili del fuoco. Tutti d’altronde sono tenuti a garantire la sicurezza degli altri e sono soliti affrontare quotidianamente situazioni di rischi e di pericoli. La classifica è completata da giornalisti e tassisti.
Analisti informatici, ecografisti e professori universitari sono, invece, i primi lavori ad essere indicati tra quelli meno stressanti. Fanno seguito i parrucchieri, i tecnici ospedalieri e di laboratorio, i gioiellieri, gli audiologi e, infine, per ultimi si piazzano i dietisti e i bibliotecari.