Le abbiamo curate, abbeverate, accudite, nutrite per tutto l’inverno. Ci hanno dato gioia e soddisfazione. Hanno abbellito la nostra casa, il nostro balcone, hanno depurato l’aria. E ci hanno aiutato ad allentare lo stress quotidiano. E ora dobbiamo lasciarle da sole. Come possiamo partire per le vacanze senza che le amate piante soffrano? Se nessuno può occuparsi di loro in nostra assenza, occorre organizzarsi per salvaguardare le piante mentre siamo in villeggiatura.
Per quanto tempo staranno sole?
La cosa più importante è capire quale metodo utilizzare per l’auto-irrigazione in base alla durata della nostra assenza. Se si tratta di un weekend, abbondate di acqua prima di partire, magari concentrandola sui sottovasi. Per vacanze di una settimana invece potete utilizzare il classico metodo della bottiglia rovesciata. Riempite di acqua una o più bottiglie (in base alla dimensione del vaso) e capovolgetele nel terreno senza tappo. Se la vostra pianta necessita di poca acqua, chiudete la bottiglia e forate il tappo con uno spillo, in modo che l’abbeverata avvenga a gocce. Fate tanti buchi in proporzione a quanta acqua volete fornire.
Per assenze che vanno dai 10 giorni a due settimane si può optare per l’acqua complessata. Si tratta di un’acqua in gel arricchita di micronutrienti che potete trovare dal vivaista o dal fioraio. Si capovolge il flacone e lo si infila nel terreno, come da istruzioni. Altra soluzione che potete acquistare dal vivaista, è l’irrigatore in coccio. Si tratta di uno strumento a forma di cono (viene spesso chiamato ‘carota’) in terracotta, alla cui sommità si trova un avvitatore o in tubicino. Vi si avvita una bottiglia d’acqua, oppure si collega il tubicino ad un recipiente di acqua. L’irrigatore rilascia poca acqua alla volta attraverso il coccio.
Ancora, per un paio di settimane di assenza potete salvaguardare le piante con il sistema della stuoia filtrante. Si tratta di tagliare delle fettucce di tessuto tipo garza, e immergerne un’estremità in un catino pieno d’acqua. L’altra estremità andrà a poggiarsi sul terriccio nel vaso. Cercate di far stare il contenitore dell’acqua leggermente più in alto delle piante. E mettete più fettucce di tessuto nelle piante con vasi grandi, o che necessitano più acqua. In alternativa, secondo lo stesso principio, stendete una grande stuoia di tessuto sotto i vasi delle piante. Prendete una ampia porzione di tessuto e immergetela in un contenitore con l’acqua. In questo modo, la stuoia sotto le piante sarà sempre umida.
Creiamo un microclima adatto
Salvaguardare le piante non significa garantire loro solo acqua. Serve anche la luce, la temperatura giusta, l’aria, l’umidità. E’ importante che anche in vostra assenza ricevano la luce solare. Collocatele in un punto della casa dove ne avranno a disposizione. Niente luce diretta, meglio una mezz’ombra per evitare che si secchino. Inoltre, servirà alle piante un ricambio d’aria, e non dimenticate il fattore umidità. Lasciate accanto ai vasi un recipiente con dell’acqua se non adottate la tecnica della stuoia. L’ideale sarebbe raggruppare tutte le piante assieme, in modo che tra loro, l’umidità, la luce, l’aria si crei un microclima adatto alla loro sopravvivenza in vostra assenza.