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Enzo Coccia e la rivoluzione della pizza napoletana

Quando il “pizzajuolo” è un artigiano che fa scuola (in tutto il mondo)

pizza

C’è pizza e pizza. Può essere buona in ogni angolo del pianeta. Poi c’è la pizza a regola d’arte, quella che solo in Italia può essere riconosciuta. Ma anche in tutto il mondo. “Sono un artigiano al servizio di una delle attività più antiche di Napoli, un pizzajuolo. Un pizzaiolo con un’identità, un cervello e un’anima”. È Enzo Coccia che si definisce semplicemente “pizzajuolo”. E non c’è nessuno che possa affermare il contrario.

Dal New York Times al Daily Telegraph, dal Wall Street Journal a Le Monde, tutti raccomandano la sua come migliore pizzeria d’Italia.

Coccia, proveniente da una famiglia di pizzaioli, ha portato in giro la sua idea di pizza. Ingredienti genuini, prodotti del territorio, cura e attenzione ai particolari: dalla lievitazione alle farciture. È uno dei consulenti della pizza più apprezzati al mondo.

E i suoi locali sono a Kiev, a Shanghai e a Pechino. E ovviamente a Napoli.

Da La Notizia aperta negli anni ’90, anni in cui si è battuto nel processo di certificazione della “regina” napoletana come Specialità Tradizionale Garantita, riconosciuta dall’Unione Europea nel 2009. Da qui anche la scelta di fondare, una società di consulenza e formazione. Pizza Consulting nasce per insegnare la difficile arte che l’ha reso famoso nel mondo.

Dal Giappone al Canada, passando per l’India, l’Africa e gli Stati Uniti, giungono in molti per apprendere le tecniche e i segreti di un mestiere antico, tramandato da secoli di padre in figlio. La sua attività di docente si arricchisce successivamente della particolare esperienza avuta con i bambini delle scuole elementari napoletane.

Tra il 2005 e il 2007, prende parte a un programma di educazione alimentare, in qualità di vice presidente dell’associazione Ed. AL. BA. (Educazione Alimentare ai Bambini). Nel 2010 debutta con un’altra Notizia favorendo l’innovazione delle “pizze gourmet”. Fichi, baccalà fresco, limoni, tartufi sono solo alcuni degli ingredienti, poco comuni, che ritroviamo nel menu.

Grazie al corso di sommelier presso l’AIS di Napoli, Coccia propone l’abbinamento perfetto tra vini e pizze. La Notizia è la prima pizzeria a essere segnalata nella Guida Michelin.

La sua nuova pizzeria – inaugurata ad aprile – ‘O sfizio d”a Notizia, si trova in via Caravaggio, al limitare del quartiere Vomero. La pizza fritta regna sovrana. E insieme a lei anche la ‘mpustarella, la marenna dei poverielli, cioè il panino che viene dal panificio Malafronte di Gragnano. Non mancano le bollicine inserite nella carta “CO2”, cioè Coccia al quadrato. Bollicine, campane, italiane e francesi: Champagne e Crémant di altre zone.