Un tempo lo studio rappresentava per le donne l’ambizione del conseguimento del titolo di Laurea in scienze della gestione della casa. O di Laurea in gestione dei figli al massimo. Questo perché raramente esse potevano accedere a livelli di istruzione anche primari superiori, e il diploma era considerato una cosa da uomini. Erano così escluse dallo studiare e dall’apprendere.
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E questo era motivo di squilibrio forte nella coppia. Spesso rappresentando una leva sulla quale fare forza da parte degli uomini per affermare rapporti di potere. Molte cose sono cambiate da allora. E le coppie di adesso non sono uguali le une tra le altre e nemmeno al loro interno.
Qualcosa è cambiato
C’è infatti un dato che dimostra un’evoluzione in più sulla strada della parità. Il livello di istruzione tra i partner ha segnato un cambiamento importante rispetto al lontano 1950. Uno studio ha dimostrato che il numero di donne diplomate è in percentuale più alta rispetto agli uomini.
Per la sociologa Milan Bouchet-Valat dell’istituto Ined si tratta della fine definitiva dello status delle donne considerate inferiori agli uomini. Lo studio ha anche sottolineato come rispetto al passato le donne diplomate non siano più in largo numero solo celibi.
E quindi, il fatto di essere laureate non è più ostacolo alla realizzazione della vita privata. La laurea non vuol dire single per forza. Come avveniva invece negli anni ’50. E di conseguenza le possibilità per una donna di essere fidanzata e in coppia aumentano sensibilmente. Riassumendo, se prima una donna doveva scegliere tra l’opzione di una famiglia e quella degli studi, oggi non è più così.
Tuttavia, nonostante le donne tra i 25 e i 64 anni siano oggi più diplomate rispetto agli uomini, le inuguaglianze nella carriera lavorativa, e le differenze salariali, sono ancora una realtà. Quindi a parità di titoli di studio conseguiti, le opportunità non procedono allo stesso ritmo; e anzi ancora molto vi è da fare per un mondo equilibrato tra i sessi.
