Non saranno le onde dello smartphone né l’abuso di internet dai contenuti espliciti a far calare la nostra libido. Se prima si pensava che la tecnologia avesse potuto avere un effetto negativo sulla sessualità, non si sarebbe mai potuto immaginare che tra gli imputati, oggi, ci sarebbe stato “lui”. Secondo uno studio condotto dall’Università di Cambridge, capitanato dal professore di Statistica David Spiegelhalter, sarà Netflix il killer del sesso, e lo ucciderà entro il 2030.
E quando parliamo di “Netflix”, con quest’affermazione apparentemente assurda, ci rivolgiamo a tutte le serie tv che tanto amiamo. Nessuno scherzo, comunque: lo studio universitario ha affermato che nei prossimi anni le coppie avranno più voglia di fissare il piccolo schermo che di fare l’amore. Basti guardare la situazione inglese, dove il calo dei rapporti sessuali è stato davvero drastico. Ed è sceso da una media di cinque rapporti al mese negli anni ’90 agli attuali tre.
Il Professore, autore del libro “Sex By Numbers”, allo Hay Festival in Galles si è scagliato contro i nostri compagni preferiti delle serate invernali, ma anche di quelle estive, autunnali e primaverili. Se fino agli anni Ottanta i programmi disponibili erano sostanzialmente limitati e si concludevano solitamente alle 22:30, il che permetteva di spegnere la tv e di tornare a letto, oggi troppe coppie si addormentano davanti allo schermo. In questo modo, ovviamente, lo spazio per l’intimità si riduce notevolmente.
Con le nuove piattaforme on-demand serial e film sono sempre a disposizione, con la possibilità di essere ripresi più volte. Di giorno e di notte, a pranzo e a cena, trovare qualcuno che non guarda almeno 3-4 serie è davvero complesso. Da qui siamo arrivati al Binge Watching più estremo, ossia alla visione di tutta la serie, decine di ore di episodi, in pochi giorni. Forse è il caso di intervenire, almeno un minimo?
