Era il 2014 quando Gleeden.com, uno dei principali siti d’incontri in Europa dedicato esclusivamente a donne sposate e coppie in cerca di avventure, aveva commissionato a IFOP uno studio a livello europeo per capire la percezione nei confronti dell’infedeltà nei diversi Paesi. Ne era uscito un quadro decisamente libertino, dove il 41% degli intervistati ammetteva di aver vissuto relazioni sessuali al di fuori della coppia e in cui l’Italia faceva da portabandiera con un tasso del 45%, il più alto d’Europa.
Oggi Gleeden coinvolge nuovamente l’Istituto di Opinione Pubblica per monitorare se e come è cambiata la situazione negli ultimi due anni.
Stavolta i dati sono globali e coinvolgono un campione di 2.003 intervistati, sia uomini che donne, tutti sposati o in coppia. Si scopre che +24% è il tasso di crescita del numero di relazioni extraconiugali in Europa rispetto al 2014. E la percentuale sale al 51%: questo significa che nel 2016 oltre la metà delle persone sposate o in coppia, ad un certo punto della loro vita, sono venute meno all’obbligo di fedeltà nei confronti del compagno/a.
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La percentuale è maggiore negli uomini, oggi il 56% contro il 49% del 2014 (+14%), dove un 29% dichiara addirittura di averlo fatto con frequenza. Ma anche se le donne continuano a tradire di meno, con un 45% di “sì” rispetto alla controparte maschile, il dato che davvero sorprende è che in soli 2 anni la percentuale di tradimenti femminili è aumentata del +36%: nel 2014, infatti, solo il 33% ammetteva di aver commesso peccato d’infedeltà.
Ma quand’è che si può parlare tradimento? Qual è il limite che le persone in coppia devono oltrepassare per essere considerate fedifraghe? Tra gli atti che costituiscono fonte di infedeltà non figurano solo i più ovvi baciare alla francese e avere rapporti sessuali o orali con persone diverse dal partner, di cui oggi si dichiara colpevole il 49%, il 42% e il 18% degli intervistati, ma anche scambiarsi messaggi piccanti con un altro via chat o SMS, come ammette di fare il 47%.
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Complice il proliferare di app per incontri, lo scambio digitale è entrato di diritto nella classifica degli atti considerati tradimento. Tuttavia anche in questo caso si registra una maggiore apertura, come dimostrano i dati raccolti da un altro sondaggio Gleeden pubblicato un paio di settimane fa: nel 2014 l’atto di chattare con un altro era condannato dal 54% degli intervistati. Oggi, invece la percentuale si abbassa al 42% (-22%). E anche in questo caso sono le donne ad essersi maggiormente “evolute” verso una visione più libera e aperta dei rapporti con l’altro sesso, con un 53% di “sì” contro il 63% registrato nel 2014.
Con chi si tradisce nel 2016? A chi ci si rivolge per appagare il desiderio di una scappatella extraconiugale? Anche in questo caso i dati IFOP riportano un cambiamento nelle abitudini degli infedeli di oggi. Se alla domanda “con chi ha tradito il partner ufficiale?” il 50% degli intervistati risponde ancora “con uno sconosciuto” (-18% vs 2014), un buon 45% ammette invece di essere scappato tra le braccia di un amico/a (+36% vs 2014). In particolare le donne, che preferiscono rivolgersi a un conoscente nel 40% dei casi (contro il 36% che preferirebbe uno sconosciuto).
Il 36% lo ha fatto con un/a collega (+29% vs 2014), mentre il 27% è ricascato tra le braccia dell’ex (nessuna variazione). Il 26% infine ha addirittura ammesso di aver ceduto alla tentazione con qualcuno di molto vicino al partner ufficiale, come il/la miglior amico/a (18%, +6% vs 2014) o addirittura un suo familiare (8%, +60% vs 2014).