Sono passati più di 50 anni dalla sua morte, eppure Marilyn Monroe continua ad essere la quint’essenza del mito, l’attrice più indimenticabile, la star per antonomasia: bellissima e sofferente, un personaggio rivoluzionario nel suo genere e al tempo stesso contraddittorio, pop eppure ammantato (soprattutto a posteriori) di teorie complottistiche. Ha fatto perdere la testa ad alcuni degli uomini più importanti del mondo, e tuttavia per loro ha sofferto profondamente. Uccisa da una dose di barbiturici il 5 agosto 1962, Marilyn Monroe continua ad essere oggetto di fascino e venerazione, tanto che i libri, i film, le mostre, i documentari su di lei non smettono mai di essere lanciati.
Tra pochi giorni Palazzo Madama di Torino inaugurerà la mostra ‘Marilyn Monroe: la donna oltre il mito‘, che propone una visione di lei non particolarmente comune, ovvero quello di una donna sicura di sé e impegnata su tematiche di genere. Mentre da ora fino a novembre un’altra esposizione farà il giro del mondo portando alcuni dei suoi abiti più famosi (come quello nero luccicante di paillettes indossato in ‘A qualcuno piace caldo‘, ma anche costumi da ‘Gli uomini preferiscono le bionde‘ e ‘Come sposare un milionario‘) in tour dall’Inghilterra agli Stati Uniti – passando per l’Irlanda – dove approderà per far parte di un’asta a Los Angeles.
Il 19 e 20 novembre infatti, la casa d’aste Julien’s Auction metterà all’incanto importanti pezzi del guardaroba della grande attrice e alcuni gioielli, ma anche degli oggetti particolari della sua vita privata. Scontrini, ricevute, dichiarazione dei redditi, libretti degli assegni, lettere, ‘scartoffie’ di una vita che a distanza di tanti anni hanno acquisito un valore non trascurabile, e che aiutano a ricostruire una Marilyn umana, alle prese con la contabilità e gli aspetti fiscali più banali della vita. Da un lato i vestiti iconici, alcuni dei quali hanno fatto la storia del cinema, dall’altra ‘scartoffie’: una prospettiva singolare da cui ammirare il mito.
