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Come cucinare col microonde

E’ un elettrodomestico molto diffuso, eppure non sempre se ne sfruttano tutte le possibilità: la cottura al microonde

Forno a microonde
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Il forno a microonde è un elemento oramai presente nella maggior parte delle cucine, eppure ancora in pochi sfruttano tutte le sue potenzialità. Spesso è semplicemente impiegato per riscaldare pietanze già cotte, o per scongelare cibi appena usciti dal freezer, ma in realtà nel microonde si può cucinare, e con risultati ottimi. La cottura al microonde ha infatti diversi vantaggi: gli alimenti mantengono i loro elementi nutritivi, il loro sapore viene valorizzato e i tempi di preparazione si riducono notevolmente rispetto ad un forno tradizionale. E nonostante lo scetticismo di alcune persone, si può affermare che i forni a microonde oggi sono assolutamente sicuri; si sconsiglia tuttavia di guardarli mentre sono in funzione (potrebbero causa danni agli occhi) e di avere cautela se si è portatori di peacemaker (potrebbero verificarsi delle interferenze).
 
Ma in pratica, come e cosa si può cucinare in microonde? Innanzitutto, le radiazioni elettromagnetiche che raggiungono il cibo non ‘scaldano’ l’alimento, ma provocano un’oscillazione delle sue molecole che, vibrando, generano calore. La cottura a microonde può essere una valida alternativa a bollitura, cotture al vapore, in umido, ma non può sostituire fritture e cotture arrostite (salvo se si utilizza la funzione grill, che attraverso una resistenza rosola il cibo). Non è nemmeno ottimale per prodotti farinacei (pane, focacce) perché diventano collosi, e non lo si consiglia per torte salate a base di pasta sfoglia, che non si gonfia e non si dora. Inoltre, sono sconsigliate le cotture di uova con guscio (esplodono) e anche creme e budini che rischiano di risultare ‘bolliti’. Meglio infine evitare di cuocervi i legumi perché rimangono duri.
 
Si possono invece cuocere tranquillamente verdure, frutta, pesce, carne, e piatti composti come minestre, sughi e salse, stufati, addirittura riso e marmellate. La composizione dell’alimento influenza la cottura in microonde; la dimensione e la quantità, la densità, la componente acquosa possono cambiare i tempi e le modalità di cottura: meno cibo c’è, più cuoce velocemente, più è acquoso, più la cottura è rapida. Inoltre le radiazioni penetrano fino a pochi centimetri di profondità (circa 4), è meglio quindi cuocervi alimenti di diametro e spessore ridotti (per intenderci, meglio una fettina di carne che un pezzo intero). Preparate gli alimenti dentro contenitori di vetro, porcellana o terracotta per avere un sapore e una cottura ottimali, e coprite i recipienti senza sigillarli – o rischiano di saltare – piuttosto appoggiate semplicemente il coperchio oppure un piatto, o utilizzate le pellicole apposite da microonde facendo qualche forellino. Mescolate gli alimenti di tanto in tanto, visto che la diffusione delle microonde non è perfettamente omogenea.