La rivoluzione è qui. E investe campi diversi; dalla copertine di moda alle passerelle, passando per le aziende di abbigliamento e tutti quei settori che dettano i canoni di bellezza più o meno universali. Quest’anno però si cambia verso. E a corpi magri e perfetti, che per anni sono stati sinonimo di sensualità, vengono sostituiti altri modelli di bellezza.
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Qualche esempio? Playboy ha deciso di non far più posare modelle totalmente nude, la celebre rivista Maxim mette in copertina una modella curvy come Ashley Graham e il marchio Abercrombie ha da tempo cambiato le proprie campagne pubblicitarie per promuovere immagine meno sessualizzate di modelle e modelli.
Un segno del tempo dicono in molti. Perché il confine tra sensualità e pornografia si era sempre di più assottigliato e aveva reso obsoleto ogni tentativo di scatenare nel consumatore sentimenti come desiderio, mistero, voglia di emulazione.
Come spiega infatti al magazine Business Insider, Ruth Bernstein, capo della prestigiosa agenzia di immagine Yard che definisce così la sensualità: “Non è un fatto di forma fisica, è come ti senti”. E prosegue: “Ciò che è veramente sexy è la chiave; bisogna capirlo e capire come cambia in ogni cultura e in ogni generazione. Quando hai questa nozione, la vendi e funziona.”.
E non è l’unica manager a pensarla così: “Sai, il marketing è un concetto fluido; ogni cosa evolve e la moda si è effettivamente evoluta negli ultimi dieci anni – dichiara la vice-presidente di American Apparel, Cynthia Erlan – . E allora la moda di oggi ci racconta di una diversità estetica che non è più basata su una gerarchia così stretta e vincolante per le donne.
