Disegno e colori. E l’associazione all’infanzia è immediata. In realtà non più, almeno non solo. Lo stesso odore delle matite nuove e di pagine bianche pronte a prendere vita, riportano a un passato che sta a cuore a molti di noi. Tuttavia, negli ultimi anni, quest’arte così antica si è trasformata in qualcosa di più di un semplice compito dedicato esclusivamente ai più piccoli.
Colorare è un esercizio terapeutico e di riabilitazione per diversi tipi di disturbi e malattie. E non solo. Al di fuori dell’ambito clinico, l’importanza che sta acquisendo questa moda ha portato alla pubblicazione di magnifici libri da colorare dedicati al pubblico adulto. La chiamano “arte anti-stress”, anche se in realtà va ben oltre. Colorare guida la mente attraverso universi pieni di fantasia, di magica semplicità, nella quale è possibile allontanarsi dai problemi quotidiani e godersi un atto semplice quanto lo è colorare una serie di disegni complessi.
Al giorno d’oggi, giovani autori come Johanna Basford rappresentano una tendenza molto seguita. Due dei suoi libri, Il giardino segreto e La foresta incantata, sono un esempio di un successo editoriale che ha catturato milioni di adulti con quest’arte, tanto terapeutica quanto liberatrice.
La società britannica Faber Castell , il più grande fornitore di matite del mondo, ha visto una notevole crescita nella vendita di colori. Ai lavoratori in fabbrica è stato chiesto di fare turni extra nel tentativo di tenere il passo con la domanda dei consumatori. “La produzione di matite è aumentata fortemente rispetto all’anno precedente” dichiara al The Indipendent Sandra Suppa, direttrice dell’azienda. Sembrerebbe che i consumatori non siano più soddisfatti dei “soli” 36 toni di colori e che la tendenza degli ultimi anni richieda un assortimento di almeno 72 o 120 colorazioni. La cosa che colpisce è anche che vengano richiesti prodotti di qualità. Staedtler, la matita tedesca prodotta da Norimberga-based, si sta concentrando su un aumento di produzione, affermando di lavorare al limite delle possibilità.
Secondo i fedeli seguaci di quest’arte, si tratta di un’attività tanto rilassante quanto piacevole. Il fatto di voltare una pagina priva di colori, ma che ci invita a immergerci in complessi mondi fatti di fantasia, è di per sé qualcosa di eccitante. C’è chi preferisce i pennarelli, altri scelgono le matite colorate o i pastelli a cera. Indipendentemente dalle preferenze, l’opinione di tutti è unanime: si tratta di un tipo d’arte che gestisce in modo molto elementare lo stress, inoltre colorare risveglia quel lato artistico e creativo che tutti abbiamo.
La “signora delle matite” Caran d’Ache, oltre ai colori, pastelli e pennarelli di molteplici tonalità, firma stilografiche di assoluto prestigio e produce pure pelletteria e accessori di lusso. Dalla fabbrica svizzera escono penne o stilografiche dalle linee di raffinata eleganza, celebrative di eventi storici, personaggi illustri, eventi memorabili. L’ultima in ordine di tempo è la Caelograph, dedicata al cielo, alle stelle, alle costellazioni dell’emisfero boreale.
In un’epoca dove il touchscreen è parte integrante della vita quotidiana, Caran d’Ache presenta un’ingegnosa versione della 849, il suo modello più diffuso. Simbolo e tradizione della scrittura Swiss Made, la 849 diventa così un vero colpo di genio della vita moderna. Infatti, da un lato la 849 Genius offre tutte le qualità di uno strumento da scrittura Caran d’Ache: dal corpo esagonale al refill Goliath, massimo confort di scrittura. Dall’altro, la penna è dotata di uno stylus per essere sempre connessi. Basta capovolgere la penna e si passa dalla modalità di “scrittura tradizionale” a quella “digitale”.
Paul Smith è il più celebre designer inglese. E’ conosciuto per lo spirito creativo, che combina tradizione e modernità. La penna Caran d’Ache che porta il suo nome ha un corpo con finiture in metallo, cartuccia gigante per scrivere su oltre 600 pagine A4 senza sbavature, e punta con sfera in tungsteno.