I veri appassionati sanno bene che entrare a contatto con le tradizioni e la cultura locale di un paese che si visita è una delle motivazioni che rende unico un viaggio: ma, spesso, ci si trova a dover affrontare abitudini totalmente diverse dalle nostre, in particolare per quel che riguarda la gastronomia. Chi segue prevalentemente una dieta vegana o vegetariana e visita paesi dove la popolazione predilige la carne ha sicuramente più difficoltà, ma non per questo deve rinunciare al proprio regime alimentare. Il problema maggiore non è tanto trovare piatti veg, quanto riuscire a variare la dieta in base alle proprie esigenze.
Fortunatamente al giorno d’oggi si possono trovare molte informazioni su siti specializzati che propongono la lista di ristoranti vegetariani e vegani ad ogni angolo del pianeta. Prima della partenza si possono imparare nella lingua locale le frasi indispensabili per comunicare nei ristoranti che non mangia carne, oppure munirsi del Vegan Passport nel quale in 73 lingue diverse sono spiegate chiaramente cosa i vegani mangiano e non mangiano, cosi basta mostrare la pagina nella lingua locale per riuscire ad ordinare un piatto senza prodotti animali. Alcuni punti chiave per affrontare situazioni incresciose sono chiedere direttamente un piatto senza pollo, né pesce, né manzo poiché anche alla sezione “vegetables” si possono trovare fettine di lonza o gamberetti in insalata; modificare il menu senza timidezze escludendo da un piatto interessante la parte animale; puntare su contorni ed antipasti se i piatti principali sono tutti a base di carne o pesce.
Una buona strategia, per chi viaggia soprattutto in Asia ma anche nelle Little India di tutte le grandi metropoli, è quella di trovare un tempio: già, perché i templi indù e buddisti sono solitamente circondati da ristoranti vegetariani che spesso servono cibo vegetariano anche ai turisti, mentre i vegani puri si possono dirigere presso un tempio Jain, dove viene rispettato il credo dei Gianisti di non mangiare nulla che sia di origine animale. Si possono scegliere destinazioni come l’India del Sud dove la carne è bandita dalla maggior parte delle tavole per prediligere verdure, legumi e cereali miscelati con masala e curries: per i vegani è soprattutto il Kerala ad offrire le migliori esperienze gastronomiche con la cucina ayurvedica. A mali estremi, si può valutare l’ipotesi di soggiornare in un appartamento o in un ostello con cucina annessa per crearsi i propri menu con i prodotti freschi trovati nei mercati e cucinare una vasta gamma di piatti veg a piacimento.