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Vagoni per sole donne: ghetto o misura antiviolenza?

In Germania nascono scompartimenti riservati esclusivamente alle passeggere femminili: è polemica

Vagone con donne
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Separate dal resto del treno e collocate in prossimità  di un ufficio dove vengono situati controllori e operatori del treno. Succede alle donne che decidono di viaggiare con la compagnia tedesca Mitteldeutsche Regiobahn che ha lanciato da poco l’iniziativa volta a riservare un vagone dei propri treni esclusivamente al trasporto femminile.

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Viene subito in mente il collegamento con le molestie di Colonia; anche se la compagnia ha smentito che il provvedimento sia stato effettivamente preso come conseguenza alle violenze subite dalle donne in piazza nella notte di Capodanno. Del resto, dicono di difensori della misura, provvedimenti del genere esistono già in Giappone, India, Messico, Indonesia e Egitto.

Le donne potranno così viaggiare con il seguito dei loro bambini fino a dieci anni in uno spazio separato dagli uomini nella tratta che va dalle città di Leipzig a Chemnitz. La decisione è sicuramente dettata da esigenze di sicurezza e da misure che cercano di prevenire la violenza sulle donne nei luoghi pubblici. Nonostante ciò la misura è stata accolta con più di qualche riserbo.

Secondo le attiviste dei movimenti per i diritti delle donne, questa sarebbe un’azione che colpevolizzerebbe il sesso femminile invece che spostare l’attenzione sulle responsabilità maschili nella perpetrazione delle violenze. Oltre ad alimentare una sensazione di insicurezza che graverebbe sulle vittime creando una sorta di ghetto di certo più sicuro ma allo stesso tempo dal profilo molto segregante.

Eppure molti leader tra cui il Jeremy Corbyn, presidente del Partito Laburista inglese hanno più volte dichiarato la necessità e la valenza di provvedimenti di questo tipo nel contrasto alle molestie sessuali nei confronti delle donne.

Un tema, che quando arriva nella narrazione pubblica produce spesso punti di vista estremamente differenti. Specialmente tra chi ritiene che isolare le donne, sottolineando così ancora di più la fragilità della propria condizione in termini di sicurezza non sarebbe una misura efficace. Oltre a ignorare che la battaglia principale va combattuta sul fronte maschile e non femminile.