Quando si parla di questioni di genere da un punto di vista socio-affettivo (rapporti di coppia, genitorialità, sessualità) spesso viene tirata in ballo la ‘tradizione’ a supporto della differenziazione dei ruoli. Tuttavia le tradizioni, per quanto radicate, mutano assieme alla società che evolve, e questo avviene anche per una delle più consolidate usanze del mondo: il matrimonio. Eppure c’è un aspetto del convolare a nozze che fatica a modificarsi, ovvero quello del chiedere la mano: chi fa la proposta di matrimonio è, nella stra-grande maggioranza dei casi, l’uomo. Almeno da quando le nozze hanno assunto una connotazione romantica, che è una versione assolutamente recente se confrontata con le centinaia di anni di storia in cui i matrimoni erano un vero e proprio ‘business’, un contratto imprenditoriale.
Secondo un’indagine di eHarmony.co.uk (fonte), sito di incontri britannico, il 71% delle proposte di matrimonio arriva dagli uomini – e sono dati ben più alti di molte altre ricerche in questo senso, che arrivano ad attribuire al maschio della coppia fino al 95% delle proposte. Eppure questo 29 febbraio 2016 avrebbe visto circa 150.000 donne inglesi (sempre secondo i dati del sito d’incontri) inginocchiarsi davanti al proprio lui e pronunciare la fatidica domanda ‘vuoi sposarmi?’. Perché proprio questo giorno? Secondo la tradizione anglosassone, solo nell’anno bisestile la donna può prendere il ruolo dell’uomo nel proporre le nozze, tanto che una legge scozzese del 1288 lo sanciva per iscritto. Il tutto deriva dalla leggenda di una suora del V secolo, divenuta poi Santa Brigida, che pose la questione di genere a San Patrizio, domandandogli perché le donne dovessero aspettare tanto una proposta di matrimonio: egli concesse quindi che 1 giorno ogni 4 anni anche le donne potessero fare la proposta.
Sembrerebbe che in Gran Bretagna questa tradizione continui a sopravvivere, almeno secondo i dati del sito sopra-citato, ma in generale l’idea di una donna che chiede la mano al suo uomo continua ad essere percepita come strana. Uno studio della University of California di Santa Cruz del 2012 (fonte) ha evidenziato come i ruoli tradizionali legati al genere siano profondamente radicati: tutti gli uomini intervistati hanno dichiarato che non gradirebbero ricevere la proposta, che rimane una ‘cosa da uomini’. Le motivazioni? Spesso si riconducono a stereotipi che evidentemente sono duri a morire, come il ruolo del ‘maschio predatore’, dell’uomo che si assume le responsabilità, del principe azzurro. Una donna che si propone mette in crisi la mascolinità, spaventa, sovverte i ruoli in cui chi crede del matrimonio si sente più confortevole. E non sono solo gli uomini a pensarlo: il 29% delle donne continua a ritenerla una specifica dell’uomo, sempre secondo i risultati dell’indagine di eHarmony; tuttavia gli utenti maschi del sito pensano, nel 40% dei casi, che le donne abbiano tutto il diritto di fare la proposta. Ma chissà se poi direbbero ‘sì’.