Noti come agretti, ma anche ‘senape dei monaci’, lischi e roscano: freschi germogli primaverili
Ogni regione a il suo modo di chiamarli, ma forse i nomi più comuni di questi ortaggi sono
agretti e
barbe di frate. Si tratta di germogli e piante giovanissime di
Salsoda soda, una pianta tipica del bacino Mediterraneo che si utilizza in cucina ma, un tempo, aveva anche un’altra particolare funzione: dalle ceneri della sua combustione si estraeva il carbonato di sodio –
soda.
Si tratta di una pianta semi-succulenta le cui foglie più tenere, i germogli, i fusti giovani si consumano da secoli come verdura, e si rivela essere uno dei più ricchi e depurativi ortaggi della primavera. Gli agretti abbondano infatti di sali minerali, in particolare di potassio e calcio, oltre che di vitamina A, C e del gruppo B. Sono ricchi di clorofilla e carotene, buoni antiossidanti e tonificanti; ottimi depurativi, aiutano ad eliminare le scorie dall’organismo e stimolano la diuresi. Si acquistano nei mesi primaverili a mazzetti, e per consumarli occorre eliminare la parte più coriacea e quindi sbollentare o cuocere al vapore (bastano pochi minuti) le lunghe foglie verdi e filiformi, che ricordano esteticamente l’erba cipollina.
Il loro sapore è leggermente acre e dolciastro, e si sposa alla perfezione con il
limone, che spesso viene usato assieme all’olio d’oliva come condimento. Ma la versatilità delle barbe di frate non conosce limiti: questi ortaggi si rivelano ottimi saltati in padella, utilizzati come condimento per pasta – provate l’abbinamento con aglio, olive, pomodorini – e insalate di riso, come ripieno per torte salate, ingrediente per frittate o come contorno assoluto.