Dal pesce palla giapponese alla rana toro della Namibia, sono 17 i cibi più pericolosi del mondo. E nell'elenco c'è anche un formaggio italiano, che viene colonizzato dalle larve della mosca del formaggio. Prelibatezze a rischio, tossiche o anche potenzialmente mortali, che rendono ogni morso un'avventura non solo per il palato. A compilare la lista, pubblicata sull'Independent, è il sito Mr Gamez che ha realizzato un'infografica con i cibi nel mirino, spiegando come mangiarli, quali parti portare in tavola, la provenienza, e alcuni dettagli sul grado di pericolosità. (fonte Corriere.it)
Si inizia con l'ackee: un frutto esotico che si trova in Giamaica, a Cuba e nella Repubblica Dominicana. Viene comunemente consumato per via della sua dolcezza e delle sue proprietà nutritive, contiene infatti vitamine e minerali in quantità. Però attenzione: mai consumare i suoi semi, tondi e neri, che somigliano a grandi occhi: se addentati quando sono poco o troppo maturi, sono altamente tossici. Svariate le segnalazioni di avvelenamenti dopo il loro consumo
LEGGI ANCHE: I PIATTI PREFERITI DALLE DONNE QUANDO IL PARTNER NON C'E'
Anacardi crudi: la regola con questo frutto è quella di non mangiarlo mai crudo. Contiene infatti urushiolo, responsabile di dermatiti e di shock anafilattici se consumato in grandi dosi. In realtà gli anacardi acquistati al supermercato e chiamati "crudi" sono stati esposti al calore per ripulirli e trattarli, dunque il prodotto crudo è unicamente quello consumato in loco direttamente dalla pianta (il suo albero arriva dal Brasile ma è diffuso in India e in Africa). Nessuna controindicazione invece per l'anacardo tostato e salato usato per aperitivi e snack. L'anacardo anzi aiuta l'assorbimento del glucosio utile per combattere il diabete.
Foglie di assenzio - La pianta da cui si ricava il famoso distillato amato dai bohemien e ritornato in auge negli ultimi anni, l'Artemisia absinthium, ha foglie velenose. La pianta ha origine in Europa ed è molto diffusa anche nel nostro Paese. Nel tempo è stata usata per via delle sue presunte proprietà allucinogene, ma il suo consumo porta a complicazioni molto gravi, dall'epilessia alla tubercolosi.
GUARDA ANCHE: IL MEGLIO DELLO STREET FOOD EUROPEO IN 28 PAESI
Blood clams - Letteralmente sono le vongole al sangue, consumate a Shangai, dove vengono rapidamente scottate e mangiate con il loro liquido interno rossastro praticamente crude. Ma questo tipo di consumo mette a rischio di virus intestinali e vari tipi di epatite. Si calcola che il 15 per cento di chi le consuma venga infettato e nel 1988 vi fu una vera epidemia: a Shangai morirono 31 persone e oltre 300mila persone contrassero un'infezione dopo aver assaggiato queste vongole.
Rana toro - In Africa e in particolare in Namibia si usa mangiare interamente la rana toro e non solo le sue cosce e la sua polpa. Ma la rana toro contiene tossine letali per l'uomo: in particolare gli esemplari maschili più giovani, se consumati possono causare problemi al fegato e infezioni.
Casu marzu - Su casu marzu, il formaggio marcio (o formaggio coi vermi, che prende nomi diversi a seconda dell'area in cui è prodotto) è diffuso in Sardegna ma non può essere venduto. Si tratta di formaggio pecorino cremoso e piccante che è stato colonizzato dalle larve della mosca casearia: è nel Guinness dei Primati come "formaggio più pericoloso al mondo" perché può causare problemi allo stomaco. Ma i sardi ne difendono origine e preparazione e non è raro, per chi visita l'isola, che nelle abitazioni private ne venga offerto un piccolo gustoso assaggio.
GUARDA ANCHE: LE REGOLE DEGLI ITALIANI A TAVOLA, SECONDO GLI AMERICANI
Echizen kurage (medusa di Nomura) - In Giappone questa medusa gigantesca, che raggiunge i 2 metri di diametro e i 220 chilogrammi di peso, viene consumata anche in cucina. Ma è altamente tossica e proprio per questo è bene assaggiarla solo se cucinata da mani esperte.
Fesikh - Questo piatto di origini egiziane è a base di cefalo, le cui carni vengono fermentate, salate ed essiccate. La sua lavorazione dura un intero anno, e viene abitualmente consumato nel corso del festival primaverile del Shem el Nessim, dove però non sono rari i casi di intossicazione e anche di morte proprio tra chi assaggia questa prelibatezza.
Fugu - In Giappone il fugu (pesce palla) è base di diverse ricette, viene infatti consumato crudo in sashimi, con il miso, stufato, fritto. Al suo interno però può contenere dosi letali di tetradotossina e proprio per questo è fondamentale che chi lo lavora e cucina sappia trattarlo per non contaminare il piatto.
Hàkarl - Ancora un pesce fermentato: Hàkarl è infatti il nome islandese dello squalo sottoposto ad una procedura di fermentazione della durata di sei mesi. Dall'odore forte e pungente, viene consumato con pane e burro, ma se la preparazione non è perfetta può causare intossicazione alimentare.
Manioca - In Sud America la radice di manioca è consumata in molti modi diversi e le sue preparazioni somigliano a quelle delle nostre patate. Se essiccata, vi si ottiene la più nota tapioca, fecola usata per la preparazione di svariati impasti. Diventa dannosa se mangiata cruda per via della concentrazione di linamarina, una sostanza tossica naturale.
Pangio - I frutti dell'albero del pangio, diffuso nelle Filippine, si mangiano solo se cotti in acqua o abbrustoliti: crudi contengono forti concentrazioni di acido cianidrico e possono essere letali.
Foglie di rabarbaro - Diffusa in tutto il mondo, la pianta del rabarbaro ha foglie dall'alto contenuto di acido ossalico che possono causare intossicazioni. Oltre all'impiego medico e fitoterapico, le coste del rabarbaro vengono invece comunemente usate in cucina.
Bacche di sambuco - Antibiotico naturale, all'estratto di fiori e bacche di sambuco si riconosce il pregio di debellare naturalmente i batteri. Se il succo e lo sciroppo sono comunemente usati, è invece meglio non consumarne bacche e semi crudi o poco cotti, per non incorrere nel rischio di diarrea.
Sannakji - Una particolare preparazione del polpo diffusa in Corea dove questo viene mangiato ancora vivo, a pezzi, con semi di sesamo. E' bene masticarlo a lungo per evitare che le sue ventose ancora in vita si attacchino agli organi interni.
Cervello di scimmia - Considerato un "orrore da gustare" in Occidente, in Oriente e in particolare in Cina, il cervello di scimmia è considerato un piatto prelibato e ricercato. Viene mangiato crudo, ma anche al forno o cotto: può causare il morbo di Creutzfeldt-Jakob, rara malattia neurodegenerativa che porta alla morte.
Star fruit (carambola) - Chi ha problemi ai reni non dovrebbe mai mangiarne grandi quantitativi poiché la carambola o star fruit contiene neurotossine che questo organo, se non è in salute, non sempre riesce a filtrare. Il suo frutto è originario dell'Asia, ma si trova anche in America e Africa: ha polpa dolce che ricorda quella della mela.