L’identikit è noto. Un maschio che non piange, non si mostra debole, ed è più granitico del marmo per la propria compagna, e che possibilmente basa tutta la propria identità sulla potenza sessuale. Qualunque cosa voglia dire.
Eppure questo modello di mascolinità ha fatto il proprio tempo. Ha stancato. E la società sta lentamente facendo emergere nuovi modelli. In poche parole, la domanda che sorge è legittima: come si fa a rimanere uomini acquistando tenerezza e liberandosi di quei modelli che impediscono alle fragilità di venire fuori?
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É un lungo lavoro di approfondimento personale. Almeno a quanto stabiliscono le associazioni di uomini che anche in Italia si interrogano su una nuova mascolinità. La più nota è sicuramente Maschile Plurale guidata da Stefano Ciccone. Al proprio interno incontri, dibattiti, scritture su diversi temi che interessano gli uomini. Dalla paternità, alla violenza sulle donne, passando per i sentimenti, tutto ciò che viene ereditato dalla cultura dominante viene rimesso in discussione. Per trovare nuove strade.
Del resto anche la psicologia tende la mano agli uomini e mostra il modo di spezzare quel binomio tra tenerezza uguale negativa fragilità, per migliorare persino la vita sessuale.
L’erotismo femminile si spegne senza affetto, protezione, cura, assicurano gli esperti. Altro che forza e imperscrutabilità insomma. Del resto i modelli maschili stanno cambiando anche a livello mainstream. Il dad-bod, l’uomo con il fisico morbido e un po’ di pancetta, spopola sulle copertine.
Un esempio? Ben Affleck, Leonardo DiCaprio e Russell Crowe. Non maschi di serie b, ma uomini a proprio agio con l’idea di una mascolinità più piacente e accogliente a partire dal fisico.