E’ una spezia profumatissima, che conferisce un aroma intenso e dalle note agrumate ai piatti e alle tisane: il cardamomo è un piccolo frutto a forma di capsula verde, che contiene al suo interno dei semi neri. Siccome questi semini hanno un aroma molto volatile, solitamente si commerciano ancora avvolti nella capsula, che si può utilizzare intera (avendo cura di toglierla a fine cottura o infusione perché il sapore è molto forte) oppure aprire per macinare i semi che contiene.
Molto comune nel sud est asiatico ma particolarmente utilizzato in India, il cardamomo è noto sin da tempi molto antichi, e la medicina ayurvedica lo considera una delle spezie fondamentali nella cura del corpo. Esso ha diverse proprietà benefiche, particolarmente legate alla pancia, dà infatti sollievo contro il gonfiore addominale e aiuta a risolvere problemi digestivi. Sorseggiare una tisana al cardamomo dopo cena aiuta la digestione, ed è inoltre un ottimo rimedio per l’alitosi se si è mangiato pesante: l’apparato orale è infatti un altro degli ambiti in cui viene tradizionalmente usato, anche per alleviare dolore ai denti o infiammazioni alle gengive. Ancora, il cardamomo viene indicato per combattere le affezioni delle vie respiratorie e contro i raffreddori.
Ma come si assume? L’infuso a base di cardamomo è un toccasana: mettete a bollire dell’acqua con una manciata di capsule di spezia per cinque minuti. Spegnete e lasciate macerare altri dieci minuti, filtrate e bevete. Se volete rendere la tisana ancora più efficace contro i raffreddori o le infiammazioni del cavo orale, aggiungete all’acqua in ebollizione 3 centimetri di radice di zenzero fresco. Il cardamomo si presta anche ad insaporire il riso, semplicemente messo in infusione nell’acqua di cottura con le sue capsule intere, o gli stufati di verdure ai quali si vuole dare una nota ‘indianeggiante’ con i semi triturati finemente. Nella tradizione araba, il cardamomo si utilizza per aromatizzare anche il caffè.
