Una campagna pubblicitaria inglese, promossa da Sport England intitolata ‘This Girl Can’ ha incoraggiato 2,8 milioni di donne ad intraprendere un’attività sportiva – affermano i dati riportati dal Telegraph – in circa un anno di diffusione. Nello spot principale e nelle immagini pubblicitarie diffuse si vedono donne praticare le attività fisiche più disparate, dalla corsa allo spinning: dove sta il segreto del successo quindi? Cosa ha comunicato questa campagna più di altre? Perché migliaia di donne l’avrebbero seguita?
Perché This Girl Can è onesta, assolutamente onesta: le donne protagoniste non sono modelle taglia 40, non sono guru dello sport dai fisici atletici, non sono Photoshoppate e lucide, non sono truccate, pettinate e non sfoggiano sorrisi smaglianti. Sono donne di tutte le forme e taglie, con la cellulite, le braccia poco toniche, i rotolini sulla pancia, sono corpi non patinati che grondano di sudore, ansimano, nei loro sguardi c’è fatica, sforzo, impegno, concentrazione. Sono donne che fanno sport ritratte in un contesto reale. Ecco che le inglesi hanno percepito il messaggio dell’importanza dell’attività fisica senza sentirsi umiliate da modelli irraggiungibili.
Una campagna che parla alle donne che non hanno fisici da top model, non sono statuarie, e magari non hanno nemmeno indossato le scarpe da ginnastica negli ultimi 10 anni. Il messaggio è arrivato forte e chiaro e, complici le Olimpiadi di Londra che sembrano aver spronato moltissimi inglesi a fare sport, This Girl Can ha dato la spinta finale alle indecise. Sul sito ufficiale della campagna inoltre, è possibile conoscere alcune delle donne protagoniste, e leggere qualche aneddoto sulla loro storia, il loro rapporto con lo sport, vederle in azione. This Girl Can fornisce inoltre informazioni su decine di attività sportive diverse, sia indoor che outdoor, e le linka a blog dedicati con le storie di chi pratica quello sport. Una campagna intelligente che parla alle donne con sincerità e allo stesso tempo le celebra, le incoraggia a prescindere da cosa fanno, come appaiono, o quanto diventa paonazza la loro faccia mentre si muovono.
