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Intrappola.To: l’escape game spopola in tutta Italia

Decine di migliaia di fan per l’avvincente gioco di ruolo in cui si deve fuggire da una stanza buia risolvendo alcuni enigmi. Il tutto il 60 minuti

escape game Torino
intrappola.to
Letteralmente intrappolati in una stanza buia e senza finestre dalla quale è possibile vedere la luce solo risolvendo alcuni enigmi (alcuni dei quali matematici). Quello che siamo abituati a vedere al cinema o a vivere attraverso i giochi in scatola, diventa realtà, anzi una via di mezzo tra un thriller e un reality show. In Intrappola i concorrenti, da un minimo di 2 a un massimo di 6, vengono “imprigionati” in una escape room. E hanno appena 60 minuti per uscirne.
 
«A ispirarci è stata la passione per questo genere di videogame nel web. Noi li abbiamo trasformati in un’avventura reale» racconta l’ingegnere Stefano Gnech, uno degli ideatori. Detto, fatto: l’ispirazione, arrivata un anno fa, si è trasformata in un’attrazione che ha già conquistato oltre 30.000 italiani a Torino, Milano, Genova. E presto dovrebbe arrivare a Roma, Venezia, Brescia. 
 
Il gioco ha inizio sin dall’ingresso: bisogna risolvere un’equazione matematica da digitare sulla porta per entrare nella “panic room”. Da qui si prosegue a tentoni, muovendosi con cautela nella speranza di aprire lucchetti, ricordare mosse giuste, carpire indizi sparsi qua e la e visibili solo tramite piccoli riflessi di luci. Ogni tanto interviene una voce misteriosa che guida da una regia invisibile, l’unica concessione nella escape room. Eppure questo gioco così “spietato” richiama le folle. A Torino, dove è nato, Intrappola.To ha conquistato su Tripadvisor il podio delle Migliori cose da fare in città, subito dopo il Museo Egizio e lo Juventus Stadium.
 
I livelli del gioco corrispondono a ingressi in stanze diverse. Una di queste mischia elementi dark a oggetti anni ’50 come vecchi telefoni a gettoni o utensili recuperati da rigattieri. E ancora quiz di logica, rebus, una partita a scacchi con regine, cavalli e re incollati sulle caselle e la mappa di un carcere quasi impossibile da decifrare. 
 
«Tutto all’interno della stanza è stato studiato per creare un’esperienza che stimola la mente, con domande ed enigmi pensati da una squadra di ingegneri. Finora solo 8 concorrenti hanno completato il percorso» dice Stefano Gnech.