Sessioni di corsa brevi per dimagrire e apportare benefici sensibili alla forma fisica, alla circolazione e al buon funzionamento del cuore, alla pari di lunghi minuti di corsa prolungata. Questa la nuova scoperta della ricerca condotta dalla professoressa Cecilie Thogersen-Ntoumani della Curtis University, i cui risultati in termini di vantaggi per il corpo e il metabolismo, mettono sullo stesso piano cinque minuti di corsa con pause rispetto ai quarantacinque di allenamento tradizionale.
E oltretutto, i mini-allenamenti, sarebbero meno a rischio di essere abbandonati presto a causa del poco tempo disponibile. Essi, motiverebbero di più insomma e persisterebbero nel tempo. Infatti, mettendo sullo stesso piano sessioni di corsa brevi, con pause e riposi, e quelle invece senza stop, solamente il 60% del primo gruppo a bassa intensità avrebbe abbandonato l’allenamento in tempi brevi, contro l’80% del secondo gruppo.
Per dimostralo lo studio ha riunito 90 persone di buona salute ma sportivamente inattive, tra i 18 e i 60 anni, e le ha divise in due gruppi – a bassa e ad alta intensità – per un periodo di allenamento di circa 10 settimane. Il gruppo a bassa intensità ha seguito un training basato su sprint di corsa di 15 secondi, con 45 secondi di recupero attivo e per 18 minuti. Con un totale di 4 minuti e quarantacinque di sprint continuo.
Dall’altra parte, il gruppo ad alta intensità ha subito un allenamento di circa 45 minuti di cyclette, su circa 5 giorni a settimana. Il risultato? Livelli di pulsazioni massime molto vicine, una riduzione della pressione sanguinea, e un miglioramento del 9% della capacità del corpo di utilizzare l’ossigeno. Una nuova alba della corsa insomma. C’è da gioire.