Il fenomeno del Bookcrossing nei parchi prese l’abbrivio nel 2009 negli Stati Uniti, grazie a un’idea di Todd Bol. Costui si inventò la prima Little free Library, una biblioteca ambulante in cui tutti potevano prendere e portare i propri libri, così da rigenerare sempre la quantità di titoli presenti. La Little free Library, oltre ad essere un’esperienza che abbina cultura a natura, è stata capace di creare anche una nuova forma di socializzazione. Infatti, fino ad oggi, le persone che hanno frequentato queste particolari biblioteche all’aperto hanno imparato a conoscersi e sono finite per stringere solide amicizie.
Tuttavia, il fenomeno è sbarcato anche oltreoceano e queste piccole cassette sullo stile della Little free Library hanno invaso diversi paesi europei, prendendo piede anche in Italia, dal Trentino alla Sicilia. Ad esempio, Giovanna Iorio, è stata la prima in Italia a istituire una di queste biblioteche nel verde dei parchi romani. Oggi, lungo lo stivale, si possono contare più di 100 iniziative simili e sono in continua crescita. C’è chi sceglie di dargli un tema, come è successo a Napoli per un appassionato di Pino Daniele, mentre in Trentino una di queste piccole biblioteche è stata dedicata a libri sulla natura. Ma ce ne sono tante con libri misti, per adulti e per bambini.
Ma come funziona? Il servizio è completamente gratuito ed è importante che una volta finito di leggere il manuale preso in prestito, il libro venga lasciato nella stessa o in un’altra cassetta o venga sostituito con un altro, così che ce ne siano sempre a disposizione. Creare una biblioteca in un parco è semplice: basta scegliere il posto, costruire o acquistare la casetta per i libri, chiedere l’autorizzazione al Comune per posizionarla, riempirla di volumi a vostra scelta e poi registrarla sul sito americano in modo che la vostra piccola libreria venga geo-localizzata. Per scoprire le numerose realtà presenti in Italia cliccare su www.bookcrossing.com