L’origine del cocktail sembra essere piuttosto incerta. Tuttavia, l’ipotesi più accreditata afferma che il Cuba Libre nacque tra il 1900 e il 1902 a L’Avana, durante la Guerra ispano-americana e la conquista dell’indipendenza di Cuba dalla Spagna, con l’aiuto degli Stati Uniti. Proprio qui, infatti, i soldati cubani e statunitensi erano soliti mescolare la cola, importata a Cuba dagli States, con il rum. Alcune fonti fanno risalire la ricetta ad un soldato, il quale ordinò all’American Bar di Calle Nettuno, un bar aperto da due americani nella capitale cubana, “Coca Cola americana, rum cubano in un bicchiere pieno di ghiaccio e una spruzzata di lime”, brindando successivamente al grido di “Por Cuba libre”. Un’altra teoria, altrettanto valida, invece, dona il merito ad un barman cubano, il quale mescolò la Coca Cola con il rum per unire simbolicamente le due nazioni.
Non stiamo, però, parlando del semplice coca e rum, il Cuba Libre sembra essere molto di più. Per questo i bartender italiani non hanno mai smesso di servirlo dagli anni Cinquanta fino ad oggi, da quando è stato importato nel Bel Paese. Ecco, allora, come dar vita al celebre drink, secondo la ricetta originale. Il procedimento è semplice: la prima cosa da fare è riempire un bicchiere highball di ghiaccio e, dopo aver tagliato in due parti un lime, bisogna spremerlo tutto nel bicchiere (è bene eliminare le estremità del frutto che trattengono un succo più amarognolo). Le due parti tagliate di lime, una volta spremute, vanno lasciate all’interno del cocktail. Dopodiché si procede a versare il rum: la dose esatta è di 50 millilitri e, a seguire, si colma il bicchiere con la Coca Cola sino all’orlo. Infine, una dolce mescolata con un cucchiaio adatto ed il Cuba Libre è pronto per essere servito.