Durante il primo appuntamento potrebbe essere meglio parlare di ex che di soldi. Ed è tutto un dire. Perché, nonostante siano due argomenti abbastanza tabù, si sa, il secondo potrebbe esserlo anche di più. Soprattutto se la domanda si pone come obiettivo quello di carpire quanto può essere gonfio il portafogli dell’altro. O dell’altra.
Secondo un sondaggio inglese che ha coinvolto circa 2mila persone, commissionato dal servizio di segnalazione di credito Noddle, solo il 2% degli intervistati si informa sui guadagni dell’altro durante il primo incontro. Un terzo dei rispondenti al questionario, invece, preferisce fare questa domanda quando il rapporto diventa più serio.
Uno su tre ha confessato che la domanda arriverà quando il rapporto inizia a diventar serio, mentre una persona su cinque attende il via ufficiale della coppia, il “fidanzamento”, insomma. Secondo il 15%, invece, sarebbe meglio lasciare la questione in un cassetto, almeno fino alla convivenza.
Quasi uno su sei ha invece confidato di non voler affrontare l’argomento. Con gli uomini che preferiscono questa opzione (16%) più delle donne (10%). Ma a volte, alla base di questa curiosità, non c’è solo l'”avarizia”, bensì paura che possano, in un futuro, sopraggiungere problemi di natura economica e/o giudiziaria. C’è un 15%, infatti, che pretende di sapere se ci sono debiti, mentre il 6%. Le donne, inoltre, sono state le più intransigenti: quattro su dieci hanno dichiarato che potrebbero rompere con qualcuno se scoprissero un deficit, mentre solo il 26% degli uomini ha risposto allo stesso modo.
Un’ultima riflessione, la più importante: l’indagine ha rilevato che solo la metà, circa il 56% della popolazione, crede di sapere tutto sulle finanze dell’altra parte della mela. Una percentuale che cresce con l’età, passando dal 43% (16/24 anni di età) al 68% (al di sopra dei 55). E che aumenta anche con lo svilupparsi del matrimonio: di quelli sposati entro l’anno solo il 29% è ben informato, mentre si arriva al 70% di se l’unione è stata firmata da almeno 20 anni. C’è comunque chi dice no: il 15% pensa che il proprio portafogli non riguardi l’altro membro della coppia. Sarà giusto?
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