Fumo passivo in spiaggia? Il problema esiste e test scientifici dimostrano che esso può arrivare a essere persino più pesante rispetto a quanto accade in città. I ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano hanno condotto una ricerca sulla spiaggia di Bibione (Venezia), prima località balneare italiana ad avere bandito il fumo sulla battigia. I risultati sono tanto significativi quanto incredibili, ovvero: in certe condizioni, l’inquinamento generato dalle sigarette fumate sotto gli ombrelloni può superare quello che si registra in una zona ad elevato traffico di auto.
Sicuramente un’ottima motivazione per proseguire con “Respira il Mare”, il progetto di smoke free beach nato, per l’appunto, a Bibione con l’obiettivo di proteggere il mare, il suolo e le persone dal fumo passivo nonché dai mozziconi. Si può fumare sotto l’ombrellone, ma non sulla battigia: una profondità che va dai 5 ai 15 metri per 8 chilometri di lunghezza. Si tratta di un progetto sviluppato gradualmente e che sin dall’esordio ha avuto il merito di suscitare molte “imitazioni” da parte di altre località. Quanto ai numeri, solo nel 2014 sono stati sottratti al mare oltre 250 mila mozziconi, grazie ai raccoglitori posizionati in prossimità dell’area interdetta al fumo. Aria più sana, mare con meno rifiuti e bambini che non metteranno più in bocca le cicche.
“Respira il mare” è un’iniziativa di sviluppo sostenibile perfettamente in linea con l’immagine di Bibione, località che cresce costantemente proprio grazie alla coerenza dell’offerta turistica complessiva che ha il preciso obiettivo di fornire attenzione per il turista e tutela dell’ambiente. Sono arrivate così le 24 Bandiere Blu della Fee (Foundation for Environmental Education), la registrazione internazionale EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) per la salvaguardia dell’ambiente e la certificazione ISO 14001. Per maggiori informazioni cliccare su bibione.it