Discutere il tema del cibo attraverso una prospettiva di genere, che tenga conto dell’accesso delle donne alle professioni agricole, insieme alla proprietà di saperi, tecniche e materie prime, che consentono loro un pieno sviluppo sociale ed economico. Di questo, e di molto altro, si parlerà dal 29 giugno al 12 luglio, all’interno del progetto “Le donne al centro dell’Esposizione Universale – L’altra metà della terra”, evento patrocinato e supportato dal comitato Women for Expo.
Durante la conferenza di presentazione del calendario relativo alla manifestazione, erano presenti la presidentessa di Women for Expo, Emma Bonino che, insieme a Marta Dassù, presidente esecutivo del progetto delle donne di Expo, e da Diana Bracco, Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia, hanno introdotto un programma ricco di iniziative e totalmente women-friendly. “Il tema dell’evento – ha spiegato Emma Bonino – ovvero Nutrire il pianeta, Energia per la vita – ha la dimensione “donne” al centro. Non solo perché le donne sono, naturalmente e storicamente, le prime agenti della nutrizione; ma perché sono ormai larga parte dei produttori agricoli. Proprio per questo è necessario garantire uguali diritti, dall’accesso al credito, ai diritti di proprietà delle terre, al perseguimento di una piena uguaglianza di fronte alla legge. Sono questi alcuni degli obiettivi che si pone Women for Expo“.
Dalle performance artistiche, ai reading, passano per i dibattiti centrali dell’iniziativa, si parlerà soprattutto di temi legati all’elemento femminile e alla nutrizione. Dallo spreco alimentare, passando per l’accesso al cibo e alla sicurezza alimentare, e terminando il 10 luglio, con Beijing Plus 20, per fare il punto sui diritti delle donne a vent’anni dalla Quarta Conferenza Mondiale sulle donne di Pechino.
E non senza l’aiuto di scrittori, artisti, fotografi e progetti, che nel corso dell’anno, si sono più volte spesi per raccontare il fattore D in molti campi dell’esistenza. A questo già nutrito corredo di testimonianze, si aggiungerà l’intervento della scrittrice Banana Yoshimoto, e la messa in scena di Ferite a Morte, lo spettacolo scritto e diretto da Serena Dandini, che sta da tempo portando in giro il delicato tema del femminicidio. E se a Expo il tema più caldo è il futuro, esso non può avere volto e nome, senza considerare la prospettiva femminile.