E’ amata e odiata. C’è chi la considera un’artista, e chi un bluff. Chi ne apprezza il talento, e chi non lo intravede neanche in lontananza. Yoko Ono è un personaggio controverso, che da molti anni fa parlare di sé, e che il MoMA ha deciso di omaggiare con un One Woman Show, un percorso espositivo che ripercorre la prima decade di carriera dell’artista, dal 1960 al 1971.
Oggetti personali, lavori su carta, installazioni, video delle performance, registrazioni audio, materiale d’archivio raramente esposto: sono circa 125 le opere che vanno a comporre il corpus della mostra, che dal 17 maggio al 7 settembre 2015 viene allestita in quello che Yoko Ono ha provocatoriamente definito Museum of Modern (F)art durante la sua prima esposizione – non autorizzata – nel 1971. I visitatori all’entrata della mostra trovarono solo un uomo con un cartello che spiegava che Yoko Ono aveva liberato una moltitudine di mosche, e che i visitatori erano invitati a seguirle all’interno delle sale museali. 40 anni dopo, l’esposizione Yoko Ono: One Woman Show, 1960–1971 ripercorre quella prima decade di produzione artistica, sperimentale, provocatoria, controversa.
Opere con le quali è possibile interagire, e opere che, secondo una procedura che lei molto amava, vengono spiegate attraverso delle ‘istruzioni’, verbali o scritte. Oggetti, quadri, sculture, materiale d’archivio della campagna WAR IS OVER! if you want it del 1969, intrapresa con John Lennon. Un percorso che si snoda secondo cronologia, ma anche per tematica, in modo che il visitatore possa scegliere quale filo logico seguire, che si apre con una delle sue prime opere con ‘istruzione’, un testo scritto che recita ‘Accendi un fiammifero, e guardalo finché si consuma’. I due percorsi si intersecano e si possono percorre al contrario.
Yoko Ono: One Woman Show, 1960–1971
Dal 17 maggio al 7 settembre 2015
The International Council of The Museum of Modern Art Exhibition Gallery, sesto piano